Renzi: «Non era un voto su di me. Italia più forte della paura». Grillo: abbiamo perso ma siamo lì

Renzi: «Non era un voto su di me. Italia più forte della paura». Grillo: abbiamo perso ma siamo lì
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Lunedì 26 Maggio 2014, 11:29 - Ultimo aggiornamento: 27 Maggio, 08:08

Se devo essere sincero no, non mi aspettavo un risultato alle europee con proporzioni cos grandi: per alcuni aspetti quasi commovente perch hai una forte responsabilit, non devi sbagliare un colpo. Lo dice Matteo Renzi in un'intervista a Porta a Porta. All'Europa «è arrivato forte e chiaro il messaggio che così come stiamo andando non va bene. È sempre più diffusa la convinzione che si sia sbagliato» in passato in Ue. «Quest'Europa non ha convinto»: non solo gli euroscettici «ma anche chi ha votato il Pd ha detto, "ragazzi cambiamo"».

E che dirà la Merkel? «Sono assolutamente convinto che in tutte le istituzioni europee sia molto forte la consapevolezza che ora bisogna cambiare», ha spiegato Renzi, «l'Italia andrà dalla Merkel a mostrare le riforme. Solo così siamo credibili, perché loro le riforme le hanno fatte».

«Nel derby fra rabbia e speranza ha vinto la speranza. Questo è il momento dell'Italia, che deve guidare il semestre partendo dall'assunto che dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi». Matteo Renzi, in una conferenza stampa a Palazzo Chigi, dopo il trionfo alle elezioni europee avverte: adesso «nessuno ha alibi per non fare le riforme». Poi aggiunge: «La rottamazione può iniziare».

Quindi Renzi si rivolge al Movimento 5 stelle: «Se continuano a utilizzare il Parlamento come luogo di show perderanno i loro elettori. Se cambiano atteggiamento, facciamo insieme le riforme». Beppe Grillo intanto dopo il flop prende una pasticca di Maalox in video.

«Abbiamo perso - dice al suo popolo - ma non scoraggiatevi. Faremo sempre più opposizione». Il leader di Ncd, Angelino Alfano, che a stento supera il quorum del 4% commenta: «Lo tsunami non ha travolto Ncd».

Il Pd di Renzi trionfa dunque alle elezioni europee con il 40,81% e doppia il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo al 21,16%. Forza Italia non raggiunge la soglia del 20% e si attesta al 16,82%. La lega si colloca al 6,16%, mentre Ncd di Angelino Alfano supera la soglia del 4%, anche se di poco e arriva al 4,38%. Anche L'altra Europa con Tsipras supera il quorum e arriva al 4,03%. Fuori dal parlamento europee Fratelli d'Italia con 3,66% e i montinani di Scelta Europea, che raccolgono un misero 0,71%. L'affluenza alle urne è stata del 58,69%, contro il 66,5% delle precedenti europee del 2009.

«Ringrazio tutti gli italiani e italiane che hanno dimostrato con una partecipazione significativa che questo paese è migliore di come lo si rappresenti», ha esordito oggi Renzi in conferenza stampa commentando i risultati delle elezioni.

«Non lo considero un voto su di me, è un voto che esprime una speranza straordinaria», ha continuato Renzi. «L'Italia c'è, è più forte delle paure che l'attraversano ed è in grado di incidere in Europa», ha aggiunto il premier. «L'Italia è in grado di incidere in Europa, io avverto questo come responsabilità innanzitutto. L'Italia ha parlato in modo molto forte con un voto di speranza per poter cambiare e poter invitare l'Europa a cambiare».

«Da una parte ci sono le forze populiste, dall'altro lato un'idea di Europa che ha fallito, in mezzo un grande spazio per il cambiamento possibile» e «da Roma dove i trattati europei sono nati parte un messaggio di grande consapevolezza», prosegue Renzi.

«C'è chi dice "dai festeggiamo, facciamo una piazzata con due bandiere" ma a parte che le piazzate con le bandiere le faranno in tante città italiane se il trend è confermato. Ma il punto centrale è che noi non abbiamo esigenza di far festa ma avvertiamo lo straordinario compito di fare le riforme», ha detto ancora Renzi. «Il Paese ha tutte le condizioni per poter cambiare e invitare l'Europa Ue a cambiare», ha proseguito. «L'Italia - ha aggiunto - c'è, è determinata e decisa».

«Nel derby fra rabbia e speranza ha vinto la speranza. Questo è il momento dell'Italia, che deve guidare il semestre e il percorso di cambiamento dell'Europa partendo dall'assunto che dobbiamo prima di tutto cambiare noi stessi», ha rilevato ancora il premier.

«Vogliamo ringraziare per il risultato importante gli alleati di governo non tanto ai fini dell'azione di governo ma per aver contribuito a dare un messaggio di speranza», ha aggiunto. «Non me ne voglia chi vede in noi un sentimento di mile responsabilità e grande pacatezza nei toni senza festeggiamenti. È un voto per l'Italia che vuole cambiare e non possiamo permettere che venga cancellata la parola speranza».

L'Italia chiederà «un'Europa che si occupi di salvare» le «famiglie, le persone. Non chiediamo regole» di bilancio «più aderenti alle nostre aspettative ma di cambiare l'impostazione, l'approccio avuto in questi anni e lo facciamo partendo da un'esperienza istituzionale e non dall'antipolitica», ha osservato il premier. «Noi abbiamo un'ambizione più ampia del mettere, scegliendo uno o più figure istituzionali, bandierine. Noi vogliamo concorrere con amici e partner a una nuova idea d'Europa», ha proseguito Renzi.

«Il governo dura fino al 2018, rispettiamo scadenze. Gli italiani vogliono vedere risultati non votare», ha sottolineato Renzi.

«Non non molliamo di mezzo centimetro su nessuna riforma», ha continuato il premier. «Il messaggio che è arrivato è: guai a voi se non fate quanto promesso».

«Non considero questo risultato la legittimazione personale. Mi ha fatto piacere vedere al Nazareno un gruppo dirigente. Ieri non ha vinto una persona, c'era una foto di gruppo», ha detto infine il premier.

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