Marrazzo: 30 giorni per stress psicofisico
Montino: presto dimissioni. Pdl attacca

Il palazzo della Regione Lazio
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Lunedì 26 Ottobre 2009, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 9 Febbraio, 23:00
ROMA (26 ottobre) - Un certificato medico di 30 giorni per stress psicofisico attesta l'impedimento dell'ex governatore del Lazio Piero Marrazzo che questa mattina si recato al Policlinico Gemelli per una visita. Quanto al video, Alfonso Signorini, direttore di Chi ha commentato la notizia secondo la quale sarebbe stato Silvio Berlusconi a bloccare la diffusione de servizio. «Ho deciso io di non pubblicare nulla». Sul fronte dell'inchiesta il gip ha vietato la pubblicazione della ordinanza di cuostodia cautelare in carcere dei quattro carabinieri. Il vicepresidente Montino ha annunciato le dimissioni del governatore entro novembre. Marrazzo si è dimesso dalla carica di commissario ad acta per l'attuazione del piano di rientro del deficit sanitario regionale.



Gramazio: denunceremo chi ha firmato certificato. Il senatore Domenico Gramazio, vicepresidente della Commissione Sanità ha annunciato: «Siamo pronti ad intraprendere azioni legali nei confronti di chi oggi ha firmato il certificato medico al presidente Marrazzo. Si tratta di una vera e propria truffa di chi è evidentemente abituato allo strumento della menzogna, della falsificazione e del raggiro».



Marrazzo prostrato e debilitato. Chi lo ho visto, stamani, così come chi gli è accanto in questi giorni, si è trovato di fronte un Marrazzo irriconoscibile, prostrato, debilitato. Di dormire non se ne parla più. E di fatto la giornata di oggi si può considerare come quella della sua uscita di scena, politica e istituzionale.



Il futuro della Giunta. La sospensione del governatore Piero Marazzo per motivi di salute aveva creato forti polemiche nel Pdl che ha chiesto nuove elezioni. Nel pomeriggio riunione straordinaria della Giunta che sarà presieduta dal vicepresidente reggente Esterino Montino per fare il punto sui provvedimenti che dovranno essere portati avanti entro la fine della legislatura. Quanto al dopo-Marrazzo Goffredo Bettini si dice «contentissimo» pensando a un'eventuale partecipazione di Ignazio Marino alle primarie per scegliere il candidato alla presidenza della Regione. Riguardo al caso Marrazzo, Bettini ha detto: «È stato un governatore molto capace che ha determinato una vera svolta. In questa vicenda però ha avuto una reazione che ha complicato molto le cose. Se lo avessi saputo gli avrei consigliato di denunciare tutto a luglio. Non ha avuto la forza di confidarsi e di gestire in modo più limpido e aperto la situazione».



Interrogazione Pdl Senato su delega Montino. Il presidente del gruppo PdL al Senato, Maurizio Gasparri, il vicepresidente vicario Gaetano Quagliariello ed i senatori del PdL eletti nel Lazio (Allegrini, Augello, Barelli, Ciarrapico, Cicolani, Cursi, Cutrufo, De Angelis, De Lillo, Dini, Fazzone, Gramazio e Tofani) hanno presentato al ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto e al ministro dell'Interno, Roberto Maroni un'interrogazione urgente a risposta orale in cui chiedono di verificare l'esistenza della delega al vicepresidente Esterino Montino per l'esercizio delle funzioni. In caso affermativo, continuano i senatori, «se la suddetta delega sia legittima, considerato che, nella fattispecie, trattasi di un impedimento permanente al quale dovrebbero seguire le dimissioni del Presidente». Inoltre, scrivono i parlamentari del PdL nell'interrogazione, «se allo stato attuale gli organi della Regione siano legittimati a svolgere le rispettive funzioni ovvero se debba intendersi il Consiglio regionale decaduto, mentre la Giunta in carica solo per l'esercizio dell'ordinaria amministrazione». Infine concludono i senatori: «se, stante la situazione di cui sopra, il presidente del Consiglio regionale non debba dichiarare la cessazione dalla carica del Presidente della Regione ai sensi dell'articolo 44, comma 2, dello Statuto della Regione Lazio».



Montino: elezioni anticipate non necessarie. «Non penso che ci troviamo di fronte ad una lesione istituzionale o democratica per cui si debbano anticipare le elezioni di 20 giorni. Ormai sono fissate a marzo». Lo ha detto il vice presidente e reggente della Regione Lazio Esterino Montino al termine della giunta. «Vorrei dire all'opposizione che siamo disponibili ad un percorso di condivisione: trovare la giusta soluzione che ci permetterà di dare tutte le garanzie del percorso che porta alle regionali e una condivisione degli atti che devono essere fatti. Non ho alcuna intenzione di firmare atti che sconvolgano l'amministrazione - ha aggiunto Montino - siamo di fronte ad una fase straordinaria e ne dobbiamo prendere atto».



Commissario Sanità. «Sabato e anche oggi ho sentito il sottosegretario Letta per un colloquio sulla questione della sanità. Marrazzo, oltre a presentare una lettera a me e ad Astorre sulle sue funzioni ha anche indirizzato una lettera a Berlusconi per rimettere nelle sue mani il mandato da commissario alla Sanità. Ora la nomina del nuovo commissario deve essere fatta dal Consiglio dei ministri». Lo ha detto il vicepresidente della giunta della Regione Lazio, Esterino Montino. «Se il nuovo commissario avrà intenzione di fare provvedimenti che chiudano questo o quell'ospedale -ha detto Montino- la Regione farà tutti gli atti necessari per dimostrare la sua contrarietà». Montino infatti, rivolgendosi al ministro della Salute Sacconi ha aggiunto: «Ricordo a Sacconi che le province del Lazio viaggiano già sotto i 3 posti letto per mille abitanti». Montino ha poi aggiunto: «Noi daremo massima collaborazione per arrivare ad una scelta che sia condivisa e che garantisca il sistema sanitario del Lazio».



Alfonso Signorini ha raccontato a Sky Tg 24 che la decisione di non diffondere il video di Marrazzo è stata sua e di nessun altro: «Mi era stato offerto per 200mila euro, ma ritengo che le cose che avvengono fra le mura di una casa non debbano essere oggetto di scoop». «Non è assolutamente vero che Silvio Berlusconi abbia impedito la pubblicazione delle foto su Chi, in quanto io avevo già autonomamente deciso di non pubblicarle» precisa Signorini.



«Mi ero già comportato in modo analogo quando sulla mia scrivania erano finite le foto di Silvio Sircana
. Ho avvertito i vertici della mia azienda, la presidente Marina Berlusconi e l'ad Maurizio Costa e anche loro hanno concordato con me sulla non pubblicabilità delle immagini. Credo proprio sia vero che Berlusconi abbia contattato Marrazzo - aggiunge Signorini - ma non sono stato io ad avvertire Berlusconi».



Gip: concordò prestazione da 5mila euro. In un documento di otto pagine il giudice dell'indagine preliminare Sante Spinaci ha ricostruito i momenti della vicenda processuale che riguarda il tentativo di ricatto subito da Piero Marrazzo. Il provvedimento del giudice (che aveva vietato formalmente la pubblicazione dell'ordinanza cautelare) ricorda anzitutto che il governatore si era accordato per una prestazione da 5mila euro. Descritta l'irruzione dei carabinieri, la richiesta di soldi e poi la risposta del governatore non fate nulla vi ricompenserò.



I legali dei carabinieri, intanto, sono in procinto di depositare richiesta di Riesame. I militari sono accusati a vario titolo di ricettazione, concussione, rapina, estorsione, violazione della legge sugli stupefacenti, violazione di domicilio e interferenza ilelcita nella vita privata. In procura vertice sull'affare Marrazzo con il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo con i vertici dei carabinieri del Ros.



Confermata custodia cautelare per cc. Il gip nel confermare la custodia in carcere spiega che «dalle risultanze di indagine emerge un quadro indiziario di assoluta gravità nei confronti degli indagati, in particolare in relazione alle condotte poste in essere per la realizzazione di un piano preordinato e per l'acquisizione di profitti illeciti».



Procura valuta posizione fotografo. La procura di Roma sta valutando la posizione del fotografo Max Scarfone, indicato come uno dei «mediatori» per la commercializzazione del video che ritrae l'ex presidente della regione Lazio Piero Marrazzo in compagnia di Natalie. Scarfone viene indicato dal gip Sante Spinaci come uno dei testimoni a carico dei quattro carabinieri in carcere per l'estorsione all'ex governatore. Secondo quanto si è appreso in ambienti giudiziari la posizione di Scarfone, a cui si rivolse il maresciallo Antonio Tamburrino «per aiutarlo a trovare soggetti interesati ad acquistare il filmato» potrebbe essere valutata alla luce di una ipotesi di reato di ricettazione. Max Scarfone fu il fotografo che nel 2007 immortalò l'auto di Silvio Sircana l'ex portavoce di Romano Prodi, ferma sul ciglio della strada accanto ad un transessuale.



Legale Marrazzo: questi carabinieri fanno tornare in mente delitti Uno bianca. «Piero Marrazzo è una vittima e va difeso». Lo ha detto l'avvocato Luca Petrucci legale dell'ex presidente della Regione Lazio. «Davanti ad un fatto così grave che vede quattro carabinieri in carcere per un ricatto ci si accanisce su Piero Marrazzo. L'indagine che coinvolge questi militari fa tornare in mente i delitti della banda della Uno bianca». In giornata il penalista ha avuto un incontro con i magistrati della Procura che seguono la vicenda e con gli investigatori del Ros.



La frase di Bersani e le critiche. «Berlusconi non si è ancora autosospeso. Forse la settimana prossima... », è il commento ironico di Pierluigi Bersani, appena eletto segretario del Pd. Pronta la replica di Paolo Bonaiuti per il quale «Bersani comincia proprio male». «O meglio - prosegue il sottosegretario alla presidenza del Consiglio - «continua da dove erano partiti prima di lui Veltroni e Franceschini per arrivare al nulla».



Alemanno: nessuna dietrologia. «Non mi sembra che i profili di ricatto abbiano mai assunto un rilievo politico a livello istituzionale. Mi sembra una dietrologia troppo complicata» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. «Credo sia una questione tutta privata che - ha aggiunto - attiene alla coscienza di Marrazzo ed al modo in cui l'ha vissuta in questi mesi. Non mi sembra che questo fatto possa avere alcuna dimensione politica. Partiamo dalla scelta personale di Marrazzo che ha deciso di autosospendersi».



Di Pietro: faccia altro passo indietro. «Piero Marrazzo dovrebbe fare un ulteriore passo indietro: dia le dimissioni al più presto per evitare che la sua auto-sospensione venga interpretata dai cittadini come l'ennesimo papocchio politico». A fare questa richiesta al governatore del Lazio è il leader dell'Idv Antonio Di Pietro. «I tempi perchè le elezioni si svolgano insieme a quelle delle altre regioni ci sarebbero tutti perchè la legge consentirebbe ulteriori 45 giorni di tempo per andare alle urne, oltre quello normalmente previsto quando si è in presenza di dimissioni. Quindi non vedo quale sarebbe il problema». «Ma senz'altro visto che ha fatto 30 faccia 31e si dimetta. Almeno si darebbe una conclusione chiara a questa vicenda».



Augello (Pdl): si dimetta anche suo staff, pronto a esposto.
«Aspetterò qualche giorno per dare modo ai diretti interessati di decidere se dimettersi o meno, prima di presentare un esposto alla Corte dei Conti chiedendo che si proceda ad accertare eventuali danni erariali derivanti dalla corresponsione delle indennità dell'intero staff del presidente Marrazzo». Lo ha detto, in una nota, il senatore del Pdl Andrea Augello. «Il vicepresidente Montino ha già una propria struttura di staff e nulla più giustifica l'esistenza della elefantiaca macchina presidenziale, mentre appare consistente il rischio della duplicazione delle spese per identiche funzioni. Tra l'altro essendosi autosospeso e quindi non percependo neppure l'indennità spettante al presidente, Piero Marrazzo ha giuridicamente sciolto da ogni funzione contrattuale retribuita tutti i suoi diretti collaboratori». «Sono certo che nessuno, tra loro - ha concluso Augello - abbia avuto il tempo di riflettere su queste conseguenze: credo sia giusto lasciare a tutti il tempo di ragionare e di valutare la fondatezza di queste obiezioni prima di sollecitare un intervento della magistratura contabile, alla quale spetta, in ogni caso, l'ultima parola».



Storace: su sito Regione non c'è autosospensione. «Sul sito della Regione non c'è traccia della ridicola autosospensione del presidente Marrazzo. Sulla home page compare la dichiarazione con cui Montino rivendica il suo mini-golpe e incredibilmente non c'è traccia del comunicato con cui Marrazzo delega quello che non può delegare». Lo ha detto, in una nota, il segretario nazionale de La Destra Francesco Storace, che consiglia anche di togliere il link dillo a Marrazzo.



Bossi e Cesa. Per Umberto Bossi le dimissioni dipendono da Marrazzo stesso mentre per il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa quanto sta accadendo alla regione Lazio consolida l'idea nel suo partito di andare da soli al voto delle regionali in alternativa all'attuale «bipolarismo rissoso».
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