Lucchini (Intesa Sanpaolo): “Dobbiamo tornare a una pianificazione economica-sociale”

Lucchini (Intesa Sanpaolo): “Dobbiamo tornare a una pianificazione economica-sociale”
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Giovedì 26 Agosto 2021, 14:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Settembre, 08:00

Dichiarazioni di Stefano Lucchini, Chief Institutional Affairs and External Communication Officer Intesa Sanpaolo al Meeting dell’Amicizia fra i Popoli in occasione dell’incontro sul tema “Capitale umano e sviluppo sostenibile”

“Le tre grandi emergenze che viviamo oggi – sanitaria, economica e sociale – dovrebbero portarci a riprendere un vecchio concetto, la pianificazione economico-sociale. Il tempo è una variabile ormai fondamentale, lo diceva anche Keynes che prevedeva a 100 anni e ora siamo vicini. Come ha affermato il Papa, non dobbiamo sprecare questa crisi e penso che un modo per non sprecarla sarebbe tornare alla pianificazione economica e sociale, comprendendo e prevedendo quello che è e sarà l’assetto demografico. Oggi abbiamo una compagine di governo ben delineata e questo è molto importante. Il mio quindi è un appello alla politica. La scuola deve essere ripresa e rilanciata per diventare l’ascensore sociale che oggi invece manca. Vorrei quindi rivolgermi ai giovani qui presenti in questo auditorium intestato a Intesa Sanpaolo per incoraggiarli a coltivare l’innovazione, la sostenibilità ma soprattutto il loro talento.

Come Intesa Sanpaolo collaboriamo con la scuola a tutti i livelli e con 60 università in Italia e alcune all’estero come Oxford e Cambridge e sosteniamo con la finanza di impatto gli studenti e gli sportivi. A proposito di mismatch abbiamo un programma di formazione che ha interessato 5.000 colleghi per fornire loro nuove competenze e nuovi ruoli a seguito della digitalizzazione. Abbiamo poi un progetto che si chiama “Giovani e Lavoro” nato quattro anni fa con cui formiamo giovani disoccupati nel commercio, nell’informatica, nella ristorazione, e li accompagniamo verso aziende nostre clienti che hanno bisogno di risorse formate ad hoc. Abbiamo donato 120 milioni di euro alla sanità italiana realizzando 36 reparti Covid. Siamo leader nella sostenibilità sociale.

Dobbiamo ridare dignità e nobiltà alle professioni tecniche, come è successo con gli chef per esempio, e stiamo pensando a un progetto specifico, anche valorizzando gli istituti tecnici che sono molto importanti per quei mestieri in cui il Paese è leader. “Il futuro è di chi lo sa immaginare”, prendo la citazione di Enrico Mattei per incoraggiare i giovani del Meeting a non aver paura, a concentrarsi sulla propria formazione, sull’etica e a scoprire il proprio talento”.

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