Lazio, l'ultimo treno per l'Europa
è un carico di tensioni e nervosismo

Lazio, l'ultimo treno per l'Europa è un carico di tensioni e nervosismo
di Gabriele De Bari
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Sabato 10 Maggio 2014, 00:09 - Ultimo aggiornamento: 12:52
Se l’icona nerazzurra, Xavier Zanetti, è pronta a far partire i titoli di coda dell’immensa carriera, salutando tutti nella sua San Siro, il demiurgo biancoceleste, Edy Reja, rinvia il momento del congedo e dissipa ogni dubbio su possibili cambi di ruolo da qualche parte ipotizzati. «Sono un uomo di campo, voglio fare ancora l’allenatore e penso di averne le capacità come testimoniano i risultati degli ultimi dieci anni. Non c’è possibilità che diventi il direttore tecnico della Lazio, così chiudiamo questo discorso per sempre».



LE CONTESTAZIONI

E’ un Reja carico, che crede ancora nell’Europa League e che ”bacchetta” tifosi e critici. «Non capisco perché, quando l’altoparlante annuncia il mio nome partono i fischi. Ormai ci sono abituato, non è un problema». Invece il problema c’è, perché il tecnico goriziano affonda nuovamente il colpo. «Sento continue chiacchiere su di me, relative al possibile cambio sulla panchina. Eppure ho sempre fatto bene. Quest’anno sono stati conquistati trentatre punti: con un intero campionato sarebbe stata Europa sicura. Non si può lavorare in questa maniera, bisogna cambiare atteggiamento nei anche miei confronti. Non vado in cerca di applausi, difficili da ricevere in questo periodo, però siamo riusciti a lottare per un obiettivo fino alla fine del campionato. E’ vero che la Lazio merita maggiori soddisfazioni ma nel ritorno la squadra ha ottenuti buoni risultati. Abbiamo sbagliato le partite chiave, contro Torino e Verona, però ci sono ancora delle possibilità, seppur minime, di qualificazione e proveremo a conquistarla. Contro l’Inter servirà la gara della vita».



SERIE POSITIVA

L’allenatore, dopo aver sprecato 2 match ball, tenta di esorcizzare il modesto decimo posto in classifica dando forza alle parole. Anche perché sia la situazione generale, che le recenti prove della squadra non consentono di coltivare particolari sogni di gloria. Ad alimentare le speranze biancocelesti ci sono, però, le 4 vittorie consecutive della Lazio in casa dell’Inter: se arrivasse la quinta, sarebbe record. Una striscia positiva importante alla quale Reja conta di dare seguito, nonostante alcune defezioni che lo indurranno a ridisegnare l’assetto tattico della formazione. Le amnesie difensive, che hanno vanificato i tanti gol realizzati nelle ultime partite, sono quelle che destano maggiori preoccupazioni. Milano potrebbe essere la grande occasione per il rilancio di Klose dall’inizio e questo rappresenterebbe una bella iniezione di fiducia per tutti.



IL PROFETA

L’Inter, dopo un inizio promettente, è alle prese con una crisi d’identità e tecnica che rischia di avere forti ripercussioni. Mazzarri punta forte su questa sfida per assicurarsi un posto in Europa, stemperare la delusione per il derby perso, scacciare i fantasmi che si aggirano attorno al suo futuro. I 2 allenatori potrebbero giocarsi la conferma proprio in questa sfida. I nerazzurri fanno tanta fatica a segnare sul proprio campo, i biancocelesti hanno l’attacco più anemico tra le prime 10 formazioni del campionato e una difesa peggiore solo a quella del Verona. In queste condizioni sbancare San Siro sarà complicato ma la Lazio dovrà provarci per restare in corsa e sperare nei possibili risultati favorevoli di Torino e di Bergamo. Reja si troverà avversario Hernanes, lasciato andar via a cuor leggero a gennaio. Il Profeta conta il record di sostituzioni con il friulano: 21 volte in un campionato. «Non è vero che non andavamo d’accordo, anche Petkovic lo sostituiva...» Magari con il brasiliano la Lazio sarebbe già in Europa: è il pensiero che frulla nella mente di tanti tifosi, non condiviso dall’allenatore. «Come si fa a dirlo?» Il ”traghettatore” ha pilotato la squadra fuori dalle secche, ha assolto bene al proprio compito, con risultati discreti, però, insieme a criticare l’ambiente, Reja dovrebbe farsi anche un esame di coscienza. Insieme alla società. E prospettare al popolo laziale un progetto ambizioso. Ammesso che esista.
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