La Guarimba, ad Amantea nasce un festival e rinasce un cinema

Al centro Giulio Vita
di Filippo Bernardi
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Giovedì 1 Agosto 2013, 15:10 - Ultimo aggiornamento: 2 Agosto, 00:03

C' un italo-venezuelano che torna nel paese d'origine, nel cuore della Calabria, fa riaprire un cinema all'aperto mentre se ne chiudono ovunque e organizza una rassegna di cortometraggi che coinvolge l'intera comunit: dagli albergatori che mettono a disposizione le camere gratuitamente, al nonno 80enne che infila i guanti e toglie le erbacce. Sembra la trama di un film (e potrebbe davvero diventarlo) e invece è una storia italiana fatta di sogni e capacità di far rete. E' la storia de La Guarimba Festival, kermesse di cortometraggi che aprirà i battenti il 7 agosto ad Amantea con quasi 200 opere provenienti da 41 paesi.

«Tutto è nato dalla stanchezza», racconta Giulio Vita, 25 anni, padre calabrese e madre venezuelana. Emigrato ancora piccolissimo a Caracas, ha studiato cinema a Madrid. «Ma non c'era lavoro - racconta - e sembrava impossibile trovare uno spazio nel circuito ufficiale, quello del tappeto rosso. Allora ho pensato che si dovesse fare qualcosa, andare a scovare quella controindustria che c'è, è grande e di qualità, fatta di cortometraggisti che pubblicano video sul web». E qua arriva la prima parola che Giulio ripete più volte: meritocrazia.

La seconda è «radici» e ci porta dritti ad Amantea. Giulio ci è tornato e con l'aiuto di una squadra di amici ha fatto un corto, "La mia Mantia", per raccontare la sua terra d'origine attraverso le storie «di chi lavora con le mani», come dice lui. «Abbiamo parlato della gente in maniera vera e questo ci ha fatto conoscere e apprezzare». Il risultato è che il paese ha abbracciato con entusiasmo il progetto di questi giovani (in tutto una ventina di ragazzi e ragazze tra cui registi, fotografi, illustratori, ma anche un medico e una giornalista) e ha dato prova di grande solidarietà. Gli albergatori ospiteranno gratis i membri della giuria del Festival (tra cui l'ex candidato all'Oscar, Nacho Vigalondo) e al cibo penseranno gli sponsor.

E poi c'è il cinema, l'Arena Secoli: 1000 posti all'aperto che il proprietario ha messo a disposizione senza pretendere un soldo. Due anni fa aveva chiuso le programmazioni, la squadra di Giulio si è proposta di resuscitarla riportando alla luce le sedie sommerse da una jungla di piante infestanti e lui ha detto di sì. «Ai lavori ha partecipato una 50ina di persone del posto, entusiaste di prendere parte a qualcosa che coinvolgesse la collettività», continua Giulio, che ha il suo modo di vedere le cose: «La gente ha bisogno di venire coinvolta, è come in una squadra di calcio: ognuno ha il suo ruolo e a volte si ha bisogno che qualcuno ce lo indichi». Lo slogan de La Guarimba, termine che in venezuelano significa "posto sicuro" ma che negli anni settanta fu usato per indicare le proteste in piazza degli studenti, racchiude il senso di tutto questo: «Il cinema alla gente e la gente al cinema».

Ma il sogno di Giulio e dei suoi compagni di viaggio (la più giovane ha 22 anni e il più "vecchio" 33) non sarebbe stato possibile senza il web e i social network. Un tam tam diffuso su tutte le piattaforme, da Facebook a Twitter fino a Tumblr e Instagram, che alla fine ha portato i suoi frutti. «Ho messo in pratica l'esperienza di social media manager maturata in un periodo di lavoro all'interno di un'azienda - spiega Giulio - e dopo un annetto le risposte sono arrivate. I blogger ci hanno aiutato moltissimo a farci conoscere fino a creare una rete di artisti da tutto il mondo». Poi sono arrivati anche i media ufficiali. E tra pochi giorni la festa comincia.

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