Donna crocifissa, il killer colpito da un altro detenuto
con un manico di scopa in carcere

Riccardo Viti
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Domenica 11 Maggio 2014, 22:45 - Ultimo aggiornamento: 12 Maggio, 13:17

stato colpito, per dileggio, con un manico di scopa, lanciatogli da un altro detenuto, mentre veniva condotto in isolamento.

Riccardo Viti, il maniaco in carcere per l'omicidio della prostituta romena a Firenze, non è rimasto ferito, tuttavia è stato visitato in infermeria. È quanto accaduto nel penitenziario di Sollicciano.

L'artigiano, in carcere da venerdì scorso, non sarebbe ancora uscito dalla sua cella nè per mangiare nè raggiungere le docce.

Il manico di scopa è stato tirato contro Viti da una cella, attraverso le sbarre, e gli è arrivato addosso passando anche in mezzo alla scorta di agenti penitenziari. L'oggetto ha valore simbolico nella vicenda proprio perchè, servendosi di oggetti come questi, l'artigiano di Rifredi realizzava le sue pratiche sadiche con le prostitute di Firenze, finchè il 5 maggio scorso la romena Andreea Cristina Zamfir è morta a causa di lesioni interne.

Anche nella perquisizione nella sua casa sono stati trovati manici di scopa, ma anche di un attrezzo agricolo, una specie di vanga, da usare per violentare, in un gioco erotico estremo, le 'lucciolè ingaggiate in strada. In carcere Riccardo Viti è in cella da solo ed è sottoposto a 'grande sorveglianza', un particolare regime di detenzione nella sezione di isolamento in cui la polizia penitenziaria deve attivare controlli più frequenti del solito per evitare che faccia gesti suicidi, o di autolesionismo, oppure che sia aggredito - data l'efferatezza del reato che ha confessato - da altri detenuti, cosa possibile come dimostra il tiro del manico di scopa avvenuto all'arrivo nel carcere. Secondo quanto appreso, Viti sta zitto e non parla con nessuno, e si è rinchiuso in un rigoroso silenzio.

A chi lo osserva dà la sensazione di essere impaurito, terrorizzato tanto che finora non ha chiesto - pur potendo farlo per alcune necessità - di uscire dalla cella. Nella sezione di isolamento ci sono detenuti accusati di gravi reati, come la violenza sessuale e la pedofilia, che non sono accettati dal particolare 'codice d'onore' dei criminali.

Ci sono peraltro anche detenuti 'di passaggio', la cui posizione deve essere ancora valutata dal gip tanto da poter essere scarcerati a poche ore dall'ingresso. A Sollicciano la sezione ospita in questo momento circa 20-25 detenuti.