Fallimento Italia, il Trap: «Colpa del campionato. Troppo stress, ma ci rialzeremo»

Fallimento Italia, il Trap: «Colpa del campionato. Troppo stress, ma ci rialzeremo»
di Gabriele De Bari
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Giovedì 26 Giugno 2014, 13:45 - Ultimo aggiornamento: 15:20
Mister Trapattoni, perch l’Italia ha vissuto un Mondiale da incubi? «La squadra è arrivata spenta in Brasile, come la Spagna e l’Inghilterra, dove i campionati comportano tanto stress. Io accomuno queste tre realtà, che vivono gli stessi problemi e che hanno pagato un prezzo molto alto».

Delusione più fisica, che tecnica?

«Certamente, perché siamo mancati sulla corsa, avevamo le batterie scariche. Ad ogni modo, bisogna anche dire che il nostro calcio, in questo periodo storico, esprime pochi campioni di caratura internazionale».

L’Italia è tornata a casa dilaniata dalle polemiche.

«Siamo usciti male, ma ci sono delle attenuanti».

Quali?

«Oltre al fattore atletico, ci metterei il palo colpito da Balotelli nella seconda partita e l’ingiusta espulsione di Marchisio. Diciamo che tutto è girato storto ».

Peggio contro la Costa Rica o contro l’Uruguay?

«Direi contro la Costa Rica, perché la ”Celeste” possiede calciatori di straordinario valore, soprattutto in attacco. L’Italia è stata all’altezza soltanto nella fase finale quando ha cercato il pareggio. La reazione nervosa avrebbe dovuto esserci prima e non a risultato compromesso. Purtroppo non siamo stati all’altezza delle aspettative e della tradizione».

Ora tutti gettano la croce addosso a Balotelli.

«Non lo ritengo giusto, non è stato l’unico a sbagliare nella formazione. Balotelli va sostenuto: ha delle qualità importanti, purtroppo non è maturo. Questi ragazzi di colore, lo dico per averli allenati, devono sentire sempre la fiducia addosso. Solo così rendono al massimo delle possibilità».

Forse sono rimasti a casa calciatori che avrebbero fatto comodo, per esperienza e personalità.

«Queste polemiche ci sono sempre state e ci saranno. Quando ero ct azzurro avevo il problema di Baggio, ora c’è stato quello di Totti».

L’Italia è al secondo flop consecutivo, siamo caduti in basso.

«Però il calcio italiano non è finito con l’eliminazione al Mondiale. Altre volte ci siamo rialzati da situazioni difficili, ci riusciremo anche questa volta».

Da dove si riparte?

«Non c’è una risposta semplice a questo interrogativo. Prandelli potrebbe anche ripensarci e continuare ma dovrà vedere se l’ambiente lo accetterà. Un fallimento di questo tipo lascia sempre un solco profondo, perciò la Figc dovrà scegliere bene la strada da percorrere e il ct al quale affidare la ricostruzione dell’Italia. Si è chiuso un ciclo, bisogna guardare avanti».

E il Trap è pronto a tornare in panchina?

«L’accordo con la Costa d’Avorio è quasi fatto, sto per cominciare una nuova avventura».
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