Istat: consumi famiglie indietro di 10 anni. Giù quantità e qualità cibo

Istat: consumi famiglie indietro di 10 anni. Giù quantità e qualità cibo
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Martedì 8 Luglio 2014, 11:24 - Ultimo aggiornamento: 9 Luglio, 16:09
Continuano ad aumentare le famiglie che hanno ridotto la qualit o la quantit del cibo acquistato fino a raggiungere il 65% nel 2013 dal 62,3% del 2012. Lo rileva l'Istat. La spesa alimentare resta sostanzialmente stabile (passa da 468 euro a 461), nonostante la «diminuzione significativa» di quella per la carne (-3,2%).



Cala la qualità del cibo acquistato La quota della spesa destinata a cibo e bevande aumenta dal 19,4% del 2012 al 19,5% del 2013 a causa della diminuzione dei consumi non alimentari. Sono sempre di più le famiglie che scelgono l'hard discount per l'acquisto di generi alimentari (passano dal 10,5% del 2011 al 12,3% del 2012 fino al 14,4% nel 2013), a scapito prevalentemente di supermercati, ipermercati e negozi tradizionali.



Meno di 2.000 euro Metà delle famiglie italiane spende meno di 1.989 euro al mese nel 2013. Lo rileva l'Istat che registra il valore mediano della spesa mensile in calo in un anno del 4,3% e di nuovo sotto la soglia dei 2 mila euro (nel 2012 era pari a 2.078 euro). Nel 2013 la spesa media mensile per famiglia è pari a 2.359 euro, in calo del 2,5% rispetto all'anno precedente. La spesa è diminuita anche in termini reali (l'inflazione lo scorso anno era all'1,2%). Sono i livelli di spesa più bassi da dieci anni, nel 2004 la spesa media era di 2.381 euro. A diminuire è soprattutto la spesa non alimentare che risulta «significativamente in calo rispetto al 2012» (-2,7%) e si attesta su 1.898 euro mensili. Continuano a diminuire in particolare le spese per abbigliamento e calzature (-8,9%), quelle per tempo libero e cultura (-5,6%) e quelle per comunicazioni (-3,5%). Il Trentino-Alto Adige è la regione con la spesa media mensile più elevata, 2.968 euro, di quasi 1.400 superiore a quella della Sicilia, che si conferma fanalino di coda (con una spesa di 1.580 euro).



I ricchi Anche i ricchi riducono la loro spesa nel 2013. Le ultime due classi per spesa, che raggruppano il 20% delle famiglie, riducono rispettivamente i consumi dello 0,6% e dell'1,6%. Il taglio della spesa è diffuso tra tutte le classi ed è più accentuato per quelle a più basso livello di consumi. Nelle prime due fasce il calo è rispettivamente del 2% e del 4,6%.
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