Cinque le persone arrestate fino adesso: due agenti accusati di «complicità» e i tre giovani sui vent'anni che hanno confessato oggi e che sarebbero tra loro cugini, o fratelli secondo altre fonti. Ma Pappu Yadav, Awdesh Yadav e Urvesh Yadav, accusati di stupro e omicidio, hanno confessato solo il primo reato negando di aver ucciso le due adolescenti.
Le autorità hanno anche provveduto a sospendere altri due poliziotti per non aver dato seguito alla denuncia della scomparsa delle ragazze fatta dal padre di una delle due. Continuano intanto le ricerche degli altri colpevoli. Gli inquirenti sospettano, infatti, il coinvolgimento nel caso di altre due persone, anche se non sono ancora in grado di identificarle. La polizia, assicura Saxena, sta preparando l'identikit dei due sospetti, che risultano al momento irreperibili, sulla base delle descrizioni fornite dagli arrestati che vengono dal piccolo villaggio di Katra, nel distretto di Baduan, a circa 300 chilometri (180 miglia) da Lucknow, la capitale dello stato.
Ora si prevede che le autorità federali prendano in carico l'indagine sul delitto. L'India ha inasprito le leggi sullo stupro dallo scorso anno - introducendo la pena di morte per lo stupro di gruppo - a seguito della drammatica violenza del branco contro una donna di 23 anni, su un autobus a New Delhi, che suscitò un'ondata di indignazione in tutto il mondo e proteste e manifestazioni nel paese. In India, dove vivono 1,2 miliardi di persone, viene commesso uno stupro ogni 22 minuti. E molti casi non vengono denunciati.
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