Siamo in Nebraska, nel 1854. Tre sciagurate che hanno perso il senno per la durezza della vita da quelle parti, vengono affidate a Mary Bee Cuddy, una donna forte e indipendente che dovrà condurle fino nello Iowa. È un viaggio di parecchie settimane, in un territorio esposto a ogni tipo di insidie, indiani e predoni in testa. Ma Mary (Hillary Swank), abituata a far tutto da sé anche nella sua fattoria, stavolta non sarà sola. A scortare lei e le tre infelici, dietro promessa di un compenso, ci sarà uno strano tipo di avventuriero, George Briggs (Tommy Lee Jones). Un disertore abituato a vivere di espedienti, che Mary Bee salva da un episodio di giustizia sommaria. Ma ha la scorza perfino più ruvida di lei, forse... Sarà un viaggio lungo, pieno di pericoli. E di rivelazioni, talvolta dolorose, che trasformeranno per sempre i due protagonisti. Dipingendo al tempo stesso un West fuori da ogni convenzione. Un luogo selvaggio, famelico, di una brutalità primaria e priva di qualsiasi fascino (la cittadella circondata dal nulla da cui partono i due eroi si chiama Loup, Lupo, e forse non è un caso). Un posto che costringe gli uomini e soprattutto le donne a indurirsi per sopravvivere, rinunciando talvolta a se stessi. Come capita alla povera Mary Bee, che per quanto bella, operosa e padrona di una ben avviata fattoria, per tutto il film si propone in moglie a bifolchi che non sarebbero degni di allacciarle le scarpe ma non ne vogliono sapere. Sarà un’allusione alle donne di oggi?
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