Giacomo Cimini: «Io, emigrato per girare film di fantascienza. In Italia? Va solo la commedia»

Giacomo Cimini: «Io, emigrato per girare film di fantascienza. In Italia? Va solo la commedia»
di Andrea Gerli
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Lunedì 3 Giugno 2013, 17:29 - Ultimo aggiornamento: 7 Giugno, 11:14
Una passione per la fantascienza, nessun contatto nel mondo del cinema e nell'animo un'unica aspirazione: fare il regista. Giacomo Cimini, 36 anni, romano «nato ai Parioli, poi trapiantato a San Giovanni», da più di sei anni vive a Londra e dedica tutta la sua vita al cinema. Nel suo palmares trailer, la direzione di una fiction (Delitti, 2005, trasmesso da Fox Crime) corti di successo, uno dei quali sbarcato a Venezia nel 2009 (La Città nel cielo). Una carriera cominciata in Italia ma proseguita oltremanica. «In Italia si incontrano difficoltà enormi, vista anche la situazione economica. Ma un periodo di crisi è anche un periodo di grande opportunità. Il cinema di per sé non soffre come accade in altri settori, gli spazi si trovano. Ma per il cinema che volevo fare ho dovuto per forza andar via».



E' così difficile in Italia la strada del regista emergente?

«Non è solo una questione di possibilità economiche: il tipo di cinema che volevo fare io era impossibile, non aveva mercato. Così sono andato via. Il genere fantascientifico in italia trova meno spazio per logiche di mercato diverse. Forse si preferisce affidarsi a un genere più rodato come la commedia. Ma il bello è che in Italia abbiamo l'eccellenza mondiale per quanto riguarda ad esempio l'aspetto più "tecnico del genere": tante compagnie straniere che si occupano di effetti speciali sono piene di italiani. Ma è il genere che non viene prodotto. E' praticamente impossibile trovare qualcuno disposto a investirci».



Quindi chi volesse fare il regista in Italia dovrebbe per forza dedicarsi alla commedia o emigrare?

«In Inghilterra è effettivamente più facile, anche perché non si fa solo un solo genere di film. Se vuoi fare la commedia in italia ci sono spazi, funziona bene a livello locale, anche se c'è un problema fondamentale: manca un processo di selezione coerente e affidabile collegato alla qualità. Non si capisce come si faccia a entrare nel mondo del cinema. All'estero esci da una scuola specializzata e acquisisci così il diritto di chiedere i fondi per mettere su una produzione. Il problema è che mancano i produttori: molti vengono dalla televisione e si portano dietro un gruppo collaudato. Ma anche il meccanismo di accesso alle grandi televisioni è opaco».



Tu sei partito da zero. Non avevi esperienza o contatti. Hai cominciato ad emergere da solo.

«Ho cominciato con il corto presentat a Venezia, poi ho vinto qui a londra un concorso con il trailer di un film (Black Sea, 2010). Il mio lavoro è stato visto da una grossa compagnia di produzione inglese. Senza alcun tipo di contatto ho avuto in cinque giorni un contratto con loro, una delle realtà più grandi del Regno Unito. Senza essere nessuno, ho avuto una possibilità che in Italia non sarebbe mai capitata»



Ora lavori in un team affiatato, circa 40 persone, tra cui l'attore Lambert Wilson (Matrix e Uomini di Dio) e il giovane Samuel Joslin (The Impossible). Grandi progetti in cantiere?

«A gennaio abbiamo girato in sette giorni The Nostalgist. Una bella avventura di fantascienza, basata su un racconto dello scrittore statunitense Daniel H. Wilson, autore di Amped e Robopocalypse (tra i best seller del New York Times e da cui verrà tratto un film diretto da Spielberg, ndr). Con Wilson siamo diventati amici online e dopo due mesi ha firmato con dreamworks per prox film spielberg (robopocalypse). L'idea è cominciare a sviluppo di lungometraggio basato sul corto».



E' stato difficile trovare i fondi per il corto?

«Le cifre per sono comunque alte e per i cortometraggi in genere non hai grandi possibilità. Abbiamo scelto Kickstarter.com, una piattaforma di fundraising pubblico, in cui chiunque può inserire un progetto, scegliere un target e chiedere fondi a chiunque. Noi ci siamo dati un obiettivo di 30mila sterline, siamo a 25mila e mancano poche ore alla scadenza. In cambio offriamo un accesso esclusivo ai processi produttivi. Dalle prossime 2 settimane i finanziatori potranno consultare i diari di produzione, vedere sequenze in esclusiva, contenuti speciali e la possibilità di dialogare via mail con la produzione stessa. I partner saranno i primi a vedere il corto. Puntiamo a postprodurre il corto a fine autunno. Il sogno sarebbe di poterlo trasformare in un lungometraggio».



Un'ultima domanda: ti manca Roma?

«In un certo senso sì. Mi mancano alcuni dettagli, le sue parti più straordinarie. Devo dire che tornando a volte non posso che vederne anche gli aspetti negativi, ma diciamo che andando a vivere fuori la sai apprezzare ancora di più».



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The Nostalgist - SINOSSI - Il film e'ambientato in un futuro lontano e racconta la storia di un padre e di suo figlio che vivono nella città di Vanille. Un luogo che solo apparentemente sembra essere un idillio Vittoriano. Gli abitanti della citta' in verità percepiscono il mondo reale attraverso un sistema chiamato ImmerSyst che permette a chi lo indossa di vedere una realtà edulcorata. Ma quando l'immersyst del padre comincia a malfunzionare, questi, per per trovarne un nuovo paio, deve avventurarsi in una città piena di insidie dove nulla e' quello che sembra e, dove, a seguito dell'arresto da parte delle forze militari che controllano la citta', viene soccorso dal figlio, che nasconde un'incredibile segreto.




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