GFL aderisce al primo network italiano contro la violenza di genere

GFL aderisce al primo network italiano contro la violenza di genere
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Giovedì 23 Dicembre 2021, 10:00 - Ultimo aggiornamento: 14 Gennaio, 13:00
Giuffrè Francis Lefebvre, leader nell’editoria professionale legale, fiscale e lavoro, aderisce al primo network di aziende in Italia unite contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere creato da Fondazione Libellula. Ne parliamo con Antonella Perfetto, HR Director di Giuffrè Francis Lefebvre
Qual è la storia della vostra realtà e quali sono i valori che la contraddistinguono?

GFL si afferma come gruppo nel 2018 quando dalla fusione con Memento e dall’acquisizione da parte del gruppo Lefebvre Sarrut nasce Giuffrè Francis Lefebvre, la provenienza però è quella di un’azienda padronale fondata nel 1931, la Giuffré Editori, da Antonino Giuffré. Siamo presenti in otto paesi con un totale di 1800 dipendenti mentre in Italia abbiamo circa 220 lavoratori e lavoratrici ubicati in diverse aree geografiche: circa 152 nella sede di Milano, circa 33 a Roma, 12 a Macerata e a Varese, la prestampa, circa 23. Ci siamo trasformati dunque in un’azienda managerializzata, stiamo andando avanti nella pianificazione di nuovi processi per essere più competitivi sul mercato e rispondere alle necessità dei nostri clienti. Tra i valori più importanti, la vicinanza, che passa sia attraverso la risposta tempestiva ai bisogni del mercato che tramite la prossimità relazionale alle persone. La People Experience di GFL si concentra sulla formazione del personale, sulla valutazione delle competenze e dei progetti e sulle condizioni migliorative della vita professionale e familiare. Dopo il Covid-19 sono cambiati i modelli di lavoro e dobbiamo dimostrarci pronti a proporre soluzioni efficaci. I nostri cataloghi di editoria professionale devono eccellere nei contenuti, essere agili nella consultazione per fornire strumenti, software gestionali e soluzioni informative di alta qualità.

Ancora prima dell’adesione al network creato dalla Fondazione Libellula, qual è stato il vostro impegno in materia di inclusività e equità di genere?

Parliamo di numeri: GFL ha una popolazione femminile superiore a quella maschile. La prima linea di direzione si compone del 40% di manager donne e del 60% di uomini che diventano 50/50 se scorporiamo i ruoli apicali di direttore generale e presidente. Il management di seconda linea ha invece una composizione del 50% di donne e 50% di uomini e si caratterizza per l’offerta di opportunità di crescita per tutte e tutti. Alla base vi è un’attenzione e rispetto verso l’individuo, ancora prima che al genere, specificato appunto nell’adesione al network Libellula.

In che modo la vostra presenza nella prima rete di aziende in Italia unite contro la violenza sulle donne e la discriminazione di genere consolida il vostro operato e proietta verso il futuro la vostra azione?

Per noi far parte della rete è un passo importante in quanto siamo allineati ai valori della Fondazione Libellula. Ci occupiamo di cultura e il rispetto e la consapevolezza sono valori fondamentali per la nostra missione, che auspichiamo possa comportare un cambio di mindset nell’abbattimento degli stereotipi culturali. Siamo partiti organizzando un seminario formativo per dare contezza a tutta l’organizzazione di cosa significhi contrastare la violenza di genere in tutte le sue sfaccettature e abbiamo erogato un questionario per poter mappare la situazione interna e capire se nella nostra azienda ci sono questioni critiche sia dal punto di vista professionale che personale, e in tal caso fornire un supporto. I risultati saranno presentati a gennaio e in base alla loro analisi insieme alla Fondazione Libellula saranno proposte attività formative, di mentoring, di worklife balance, consulenza psicologica…

GFL come strutturerà questo coinvolgimento e quali sono gli obiettivi da costruire con tutta la popolazione aziendale, anche nel rispetto di quelli relativi all’Agenda 2030?

Allargando l’orizzonte di queste azioni, e facendo parte di un gruppo internazionale francese come detto precedentemente, GFL si sta muovendo in questa direzione con un team dedito alle tematiche di responsabilità sociale e ambientale, che prende in considerazione gli obiettivi dell’Agenda 2030. A partire sempre da gennaio, ogni paese definirà il suo piano strategico che possa impattare dove è più necessario; noi lavoreremo nel sociale, nell’ambito del contrasto alla violenza di genere, verso il benessere organizzativo con interventi di salute e sicurezza e sostenibilità ambientale.

Pensate di allargare in futuro la vostra attenzione alle politiche di welfare anche su altri piani per una maggiore attenzione al benessere sia del personale che delle loro famiglie?

Stiamo lavorando all’impostazione di nuovi programmi che rientrano nell’ambito della People Experience, continueremo a progettare, anche coinvolgendo le rappresentanze dei lavoratori, il percorso nel 2022 per poi essere pronti nel 2023.

Lucia Medri

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