Maturità, mamma e papà troppo ansiosi. Ma la Rete rassicura con i temi svolti

Maturità, mamma e papà troppo ansiosi. Ma la Rete rassicura con i temi svolti
di Camilla Mozzetti
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Lunedì 16 Giugno 2014, 03:24 - Ultimo aggiornamento: 08:23

Sar perch i genitori sanno bene cosa significhi affrontare un esame. Per loro è un po’ come tornare sui banchi dei licei. Tuttavia, i maturandi della tornata 2014, oltre a mettere a punto gli ultimi ripassi e cercare di placare le ansie, che tolgono il sonno in vista delle prove, devono anche fare i conti con le preoccupazioni di mamma e papà. Consigli e presenze che, molte volte più di aiutare, non fanno altro che aumentare a dismisura l’ansia dei candidati.

Uno su tre, infatti, stando a un sondaggio realizzato da Skuola.net, ritiene eccessiva l’intromissione della propria famiglia negli ultimi giorni di preparazione. Una presenza che contribuisce solo a innalzare il livello di angoscia. Tuttavia per altri – seppur una minima parte –, la famiglia rappresenta invece un aiuto imprescindibile. Un maturando su dieci, infatti, ha dichiarato di ripassare letteratura, filosofia, matematica e la tesina per l’orale proprio con mamma e papà, perché confida nella loro preparazione e nelle loro conoscenze. In fondo ci sono passati prima di loro.

Ma il vero aiuto che le famiglie danno ai loro figli è il sostegno psicologico: il 35% dei candidati, messi da parte manuali, tesine e testi, si sfoga con i genitori, confidando le proprie paure, le proprie perplessità e i dubbi pre-esame. E in questi casi i genitori colgono la balla al balzo anche per discutere del futuro post-diploma. Quattro candidati su dieci, in questi giorni, si sono sentiti ripetere più volte la strada da seguire dopo la maturità. Ciononostante, c’è anche un nutrito gruppo che si cela, dentro le mura di casa, nel silenzio stampa. Un maturando su tre ha confessato di non coinvolgere i propri genitori in quelli che, per loro, sono attualmente dei veri problemi. Si sentono indipendenti e riescono, meglio di altri, a sopportare l’agitazione causata della maturità, o semplicemente non riescono a sopportare l’ingerenza dei familiari. L’atteggiamento, invece, cambia radicalmente se i genitori promettono un premio o un regalo dopo l’esame di Stato. Che sia il motorino nuovo o la vacanza con gli amici all’estero, studiare di più, anche in loro presenza, con la certezza, poi, di ricevere qualcosa in cambio, spinge i maturandi a instaurare un dialogo costruttivo con la propria famiglia. Al netto del risultato che si otterrà.

E oltre al ripasso, forzato o no che sia, con i propri genitori, la generazione della maturità 2014 alle riunioni tra compagni, preferisce il ripasso virtuale. In gruppo si sa, si studia meglio, ma non è detto che questo non possa avvenire sui social network.

Da Facebook a Whatsapp, passando per Skype, i maturandi si scambiano in questo modo tesine, appunti, dubbi e quesiti. Le distanze si assottigliano e, soprattutto nelle grandi città, si guadagna del tempo prezioso. Così, le materie si ripetono davanti a uno schermo del pc. Ed è un ragazzo su tre a usare questi metodi a due giorni dall’esame, tant’è che solo un 5% è disposto a optare per i metodi tradizionali e spostarsi a casa degli amici per studiare.

Al posto del libro di testo, infine, la spiegazione di un argomento o la vita di un autore, per sette maturandi su dieci, si rincorre su smartphone e tablet. In più, perfino i docenti sono diventati social. Molti di loro hanno accettato le richieste di amicizia su Facebook dei propri alunni, per cercare in chat di rispondere alle domande dell’ultimo minuto.

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