Casal di Principe, la terra di don Peppe Diana, viene da due anni di commissariamento - a guidare il Comune e i suoi 21 mila abitanti, fino a domenica, c'è la terna prefettiziacomposta da Armando Gradone, Maria Laura Mammetti e Luigi Cagnazzo - e ha un'amministrazione sciolta per ben tre volte, negli ultimi vent'anni, per infiltrazioni della camorra: nel 1999 l'allora sindaco Luigi Scalzone governò per soli 16 giorni. A contendersi la poltrona (spesso scomoda) di primo cittadino ci sono due omonimi: Renato Natale, sostenuto da due liste civiche, ed Enricomaria Natale (centrodestra), che conta sul supporto di quattro civiche. Qui, alle Europee del 25 maggio (quando si è svolto anche il primo turno delle Comunali), i risultati sono stati difformi dal panorama nazionale, con Forza Italia primo partito e il Pd al 20 per cento.
Sfida a due anche a Castel Volturno, cittadina sul litorale domizio che sfiora i 25 mila residenti. Anche qui l'amministrazione comunale è stata sciolta per infiltrazioni mafiose ad aprile del 2012, insieme a Casal di Principe, e da allora è retta dai commissari straordinari Antonio Contarino, Anna Manganelli e Maurizio Alicandro. Dopo i risultati del primo turno, al favorito candidato dello schiramento centrodestra Cesare Diana (che ha ottenuto il 48 per cento) si contrappone il giovane Dimitri Russo (36 per cento), candidato di centrosinistra, che negli ultimi giorni ha denunciato di aver ricevuto insulti e minacce sui social network. "Dopo due anni e più di commissariamento per infiltrazioni camorristiche gli schieramenti in campo avevano l'obbligo e il dovere di fare un rinnovamento e pulizia nelle liste - spiega Russo - Per quanto mi riguarda ho creato una coalizione basata sul rinnovamento, sulla capacità e sull'onestà dei candidati". Domenica notte le ardue sentenze.
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