Caso Dell'Utri, il Libano: «Rispettiamo l'Italia, ma noi sovrani»

Caso Dell'Utri, il Libano: «Rispettiamo l'Italia, ma noi sovrani»
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Martedì 13 Maggio 2014, 20:33 - Ultimo aggiornamento: 14 Maggio, 08:49

Il Libano rispetta l'Italia e le sue istituzioni, ma sottolinea di essere un Paese sovrano il cui sistema giudiziario opera sulla base delle proprie leggi.

È questa la risposta arrivata oggi da Beirut alle dichiarazioni fatte dal ministro della Giustizia italiano Andrea Orlando, che aveva fatto capire di temere ritardi nella decisione riguardante la richiesta di estradizione di Marcello Dell'Utri. «Non c'è alcuna volontà di ritardare» le procedure e anzi una decisione verrà presa «nei termini più brevi possibili», ha detto oggi all'ANSA il giudice Ahmad al Ayubi, portavoce del ministero della Giustizia libanese per il caso.

Ciò significa, ha aggiunto, nei tempi sufficienti per studiare il dossier e formulare una «convinzione giuridica» in merito alla vicenda. Le precisazioni del portavoce giungono dopo che, domenica, il ministro Orlando aveva auspicato «tempestività da parte delle autorità libanesi» nel concedere l'estradizione dell'ex senatore di Forza Italia, condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. «C'è un atteggiamento sospetto - aveva aggiunto il ministro - rispetto a cui facciamo tutto il possibile e anche di più affinchè la sentenza possa avere attuazione». «Rispettiamo le leggi italiane, la sovranità italiana, le istituzioni italiane, confermando allo stesso tempo che il Libano è un Paese sovrano che ha le sue leggi, e le istituzioni libanesi lavorano secondo le esigenze e gli approcci previsti dalla legge libanese», ha risposto il giudice Al Ayubi.

Ieri, invece, l'avvocato libanese di Dell'Utri, Akram Azoury, aveva bollato le frasi di Orlando come «non compatibili con le regole delle relazioni tra due Paesi» e aveva accusato il ministro italiano di volere fare «pressioni sulla giustizia libanese perchè conceda l'estradizione». Dopo l'interrogatorio di ieri dell'ex senatore di Forza Italia da parte della sostituta procuratrice Nada al Asmar, il procuratore generale presso la Cassazione, Samir Hammud, deve presentare al ministero della Giustizia un rapporto che conterrà le raccomandazioni della magistratura.

Il titolare del dicastero lo presenterà in Consiglio dei Ministri che, se la richiesta verrà accettata, preparerà un decreto in tal senso che dovrà essere firmato anche dal primo ministro e dal presidente della Repubblica. Fino ad oggi il rapporto del Procuratore generale non era ancora sul tavolo del ministro della Giustizia. Ma quando arriverà, ha assicurato Al Ayubi, sarà presentato «al primo Consiglio dei ministri». La prossima riunione del governo è in programma venerdì. In teoria, dunque, una decisione potrebbe essere presa anche entro la fine della settimana. «Nulla lo impedisce - ha detto il giudice - ma non ho conoscenze in merito».

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