Ma l'ultima parola non è ancora detta: la legge comunitaria, che contiene questa norma, deve essere ora esaminata dal Senato dove la maggioranza annuncia che farà di tutto per far saltare la norma approvata a Montecitorio creando un vero e proprio caos politico. Determinante è stata la votazione a scrutinio segreto, che la Lega ha chiesto ed ottenuto sull'emendamento: che è passato per soli sette voti di scarto (187 sì, 108 no e 65 astenuti), suscitando gli applausi del Carroccio e di Forza Italia ed il disappunto dei vertici del gruppo del Pd. Non è possibile dirlo con sicurezza, ma nella maggioranza non sono mancati i franchi tiratori. Prova a fare i conti Simone Baldelli: «187 si, 180 no. M5S astenuti. Deputati centrodestra in Aula (Fi+LNA+FDI-AN) 60. Voto trasversale», rimarca il forzista su Twitter ricordando che il tema della responsabilità civile dei magistrati «non può essere un tabù». Ma sul risultato pesa anche l'astensione dei Cinque Stelle, con Andrea Colletti che rivendica: «la nostra astensione ha dimostrato palesemente l'ipocrisia del PD».
In base al testo approvato a Montecitorio, «chi ha subito un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell'esercizio delle sue finzioni ovvero per diniego di giustizia, può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale».