Ciro Esposito in fin di vita, allarme violenza sul campionato. Stop a trasferte e partite di sera

Ciro Esposito in fin di vita, allarme violenza sul campionato. Stop a trasferte e partite di sera
di Mauro Evangelisti
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Mercoledì 25 Giugno 2014, 01:29 - Ultimo aggiornamento: 08:15
Il timore che la violenza esploda lontano dagli stadi e dalle forze dell’ordine, in luoghi inusuali - in una localit balneare durante le vacanze o in un autogrill - dove il caso pu fare incrociare esponenti delle tifoserie napoletane e romaniste. Ma quello che è successo ieri - l’aggravamento delle condizioni di Ciro Esposito, l’allarme sull’arrivo dei tifosi napoletani nella Capitale, le forze dell’ordine schierate a vigilare stazioni e caselli autostradali - rischia di essere solo l’antipasto di un campionato 2014-2015 ad alta tensione.






Il filo che lega il 3 maggio, quando Esposito fu ferito da colpi di pistola mentre andava all’Olimpico e il 31 agosto, quando si disputerà la prima giornata di campionato, non si è spezzato. Per il tentato omicidio è accusato un esponente della tifoseria romanista, questo rende a rischio un’ampia fetta delle gare in calendario. Per capire il clima: Daniele De Santis, l’ultrà giallorosso sotto accusa, potrebbe essere trasferito dal Policlinico Umberto I, dove è ricoverato agli arresti, in una struttura ospedaliera di un carcere. Serve a garantire la sua sicurezza.



Vendetta e ritorsioni, ecco il pericolo che insegue il campionato 2014-2015. E non solo: episodi come questi segnano i rapporti tra le tifoserie per decenni. Le incognite non saranno collegate solo alle sfide dirette tra Roma e Napoli. Il complicato groviglio delle rivalità e delle alleanze tra tifoserie produce una scia di odio difficile da circoscrivere.



Spiegava ieri un esponente di una tifoseria organizzata: «Per il prossimo campionato possiamo dimenticarci quasi tutte le partite fuori casa». Come minima misura prudenziale il ministero dell’Interno probabilmente vieterà molte trasferte: non solo per le tradizionali partite roventi, ma anche nei casi in cui sarà possibile che i percorsi dei pullman delle varie tifoserie vadano a incrociarsi negli stessi autogrill, negli stessi caselli, nelle stesse stazioni. Tenendo conto della vicinanza tra le città di Roma e Napoli, significa un segno rosso su buona parte del calendario.



C’è il tema delle partite in notturna, su cui il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, si è speso, finora senza molta fortuna: ha sempre sostenuto che giocare dopo le 20.30 significa rendere molto più complesso il lavoro di prevenzione delle forze dell’ordine. Già un mese fa si era parlato di un elenco delle partite a rischio all’Olimpico per le quali la programmazione nel pomeriggio sarà obbligatoria. Tutto questo è previsto in uno strumento più complessivo, il piano per Roma Sicura voluto dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano. L’idea è riunire esperti della Prefettura, del Viminale, del Coni, della Lega calcio e dell’Osservatorio nazionale delle manifestazioni sportive per stilare una lista di partite con il bollino rosso. Qui torna il tema delle rivalità delle tifoserie che, anche senza considerare l’effetto devastante del caso del tentato omicidio di Ciro Esposito, farebbe comprendere in quell’elenco almeno una dozzina di gare, contrassegnate con l’indice 3, il massimo della pericolosità. Per la Roma è scontato che in questa lista finisca il match con il Napoli, ma a rischio vengono considerate anche le partite con il Milan, l’Inter, la Juventus, la Fiorentina, l’Atalanta e il Verona. Analoga prudenza per alcune gare della Lazio (Milan, Fiorentina e Napoli).



Si stima che gli «eserciti» della tifoseria organizzata in Italia in totale siano formati da oltre 40 mila persone. Ma la vera difficoltà, dopo quel maledetto 3 maggio, sarà evitare tensioni lontano dai luoghi tradizionalmente vigilati. E qui si torna al ragionamento iniziale: ieri la grande paura, per fortuna allontanata rapidamente dopo che i tifosi napoletani hanno assicurato che non sarebbero andati a Roma, era che qualche violento spinto da un desiderio insensato di vendetta, desse l’assalto a piazza Venezia dove c’era il maxischermo della partita dei Mondiali; ma ogni giorno su un traghetto, su un treno, in una discoteca potrebbero incrociarsi casualmente rivalità segnate e incattivite dai fatti del 3 maggio. La vergognosa scritta contro Ciro Esposito apparsa nei giorni scorsi su un muro di Roma è un pessimo segnale.
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