Palma d'oro a La vie d'Adele, con un amore lesbo

Adele Exarchopoulos e Lea Seydoux
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Lunedì 27 Maggio 2013, 16:44 - Ultimo aggiornamento: 28 Maggio, 14:13
CANNES - con una tenera, quanto esplicita, storia d'amore lesbo di una quindicenne che scopre lentamente la sua sessualit che il regista franco-tunisino Abdellatif Kechiche ha fatto il pieno di premi al festival di Cannes, conquistando con il suo film una Palma d'oro eccezionalmente divisa con le due giovani attrici protagoniste. Il regista del cinema sociale, in odor di documentario ne 'La Vie d'Adelè, tocca corde molto sentite nella Francia di oggi e senza dubbio è fortemente d'attualità. Dai lunghi dialoghi con le sue coetanee fino al sesso rappresentato in maniera realistica, tra nudità e gemiti. Adele (Adele Exarchopoulos) è una ragazzina di quindici anni come tante che va a scuola, partecipa alle manifestazioni studentesche e si lancia in mille chiacchiere su tutti gli argomenti possibili con le sue amiche. Arriva per lei la prima esperienza eterosessuale con un ragazzo, ma è stranamente attratta da una sconosciuta dai capelli blu e non capisce neppure perchè. Dopo una prima esperienza lesbo con una compagna di scuola, conoscerà con la ragazza dai capelli blu che si chiama Emma (Lea Seydoux) il vero amore passionale e intimo.



Da qui una storia piena di sesso esplicito (non si erano mai viste tante lunghe immagini di orgasmi lesbo, di sfregamenti e variazioni nell'amplesso), ma anche di amore pieno e passionale. Il film, che è un omaggio a Marivaux - e che sarà distribuito in Italia da Lucky Red - non manca anche di riferimenti colti anche perchè Emma è un'artista contemporanea che rivendica una certa cultura a differenza della naive Adele. E così frasi come 'l'esistenza precede l'essenzà di Sartre diventa 'l'orgasmo precede l'essenzà o ancora, in quanto a considerazioni filosofiche «l'orgasmo femminile è mistico» rispetto a quello maschile.



Tra amplessi, lamenti, promesse e discorsi di amore eterno, anche la storia tra la dolce Adele ed Emma arriva alla fine. Le scadenze sono proprio quelle delle coppie eterossessuali: un tradimento non perdonato, la rottura e poi un reincontrarsi che non porta a una vera riappacificazione. Tornando alle immagini hard del film sembra che il regista abbia usato un teleobbiettivo per non creare un'imbarazzante presenza sul set. Questo, come appunto è accaduto, ha creato una veridicità nelle scene di sesso ancora più autentica. Il film, accolto alla proiezione stampa da applausi, aveva conquistato subito la critica francese guadagnando un record: ben 11 palme su il daily di Le film francais. Un record assoluto che vale per qualsiasi film di qualsiasi nazionalità. Resta da capire quanto questo sia potuto pesare sulla giuria internazionale anche perchè il film è esattamente l'opposto di quelli nello spirito del presidente Steven Spielberg. Ovvero non è per nulla familiare, è terribilmente parlato e ha anche scene di sesso lesbo lontane mille miglia da ET.





Questo il Palmares del 66/mo festival di Cannes: - Palma d'oro: LA VIE D'ADELE di Abdellatif Kechiche e, in via eccezionale, anche alle due protagoniste del film, Lèa Seydoux e Adèle Exarchopoulos. - Grand Prix: INSIDE LLEWYN DAVIS di Ethan e Joel Coen - Regia: Amat ESCALANTE per il film Heli - Giuria: TALE PADRE, TALE FIGLIO di Hirokazu Kore-Eda - Attore: Bruce DERN per Nebraska di Alexander Payne - Attrice: Berenice BEJO per Il Passato di Asghar Farhadi - Sceneggiatura: Jia ZANGH KE per A touch of Sin - Palma d'oro per il miglior cortometraggio: SAFE di Byong- Gon Menzione speciale a 37/o 4S dell'italiano Adriano Valerio e a LE FJORD DES BALEINES di Whale Valley - Camera d'or (migliore opera prima): ILO ILO di Anthony Chen (dalla Quinzaine).
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