Bolt, un jet umano oltre i 45 orari

Bolt, un jet umano oltre i 45 orari
di Francesco Padoa
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Lunedì 13 Agosto 2012, 10:41 - Ultimo aggiornamento: 11:45
Quando Donald Lippincott vinse i cento metri alle Olimpiadi di Stoccolma, esattamente un secolo fa , stracciando il precedente record mondiale, quel tempo di 10 secondi e 6 decimi sembrò qualcosa di stupefacente. L’americano parve volare sulla pista di terra battuta, raggiungendo una velocità media di 33,9 chilometri orari. Era il 1912, e quello dei 35 km/h veniva considerato il vero limite invalicabile dell’uomo.



Era un secolo fa, ora siamo sulla Luna. La staffetta 4x100 che la Giamaica di Leggenda Bolt ha regalato al mondo, sabato nella notte di Londra, è stata la corsa più veloce della storia. Mai essere umani avevano raggiunto una velocità (media s’intende) così alta: 36”84 significa che sui quattrocento metri si è superata per la prima volta la barriera dei 39 chilometri orari, per l’esattezza 39,087.



I Jamaicans Boys (Nesta Carter, Michael Frater, Yohan Blake oltre a Usain Bolt), hanno strapazzato il primato già di loro proprietà, ma a mettere lo zampino finale e determinante nell’impresa è stato sicuramente sua maestà.



I tempi ufficiali delle quattro frazioni non sono disponibili, ma già in passato Bolt era stato manualmente cronomentrato in staffetta con tempi intorno ai 9 secondi. Addirittura 8”79 nel 2010. E probabilmente, considerando i i “personal best” dei suoi compagni di staffetta, anche l’altra sera Jet Bolt dovrebbe essere sceso sotto i nove secondi sui 100 metri lanciati. Vale a dire più veloce di 40 chilometri all’ora, forse a un soffio dai 41.



Sempre di medie parliamo. Perché se andiamo a scoprire la velocità di punta, allora si sale, e di tanto. Nel 2009, quanto Usain polverizzò il suo record mondiale, con quel fantascientifico (ai tempi di Lippincott) 9”58, la Iaaf rese disponibili i dati scomposti di quei 100 metri. Ebbene, Bolt corse il tratto tra i 60 e gli 80 metri della pista tedesca in appena 1 secondo e 61 centesimi. Cioè il suo tachimetro arrivò a segnare un incredibile 44,7 km/h. È probabile che anche la barriera dei 45 orari l’altra sera sia caduta. Usain dovrebbe aver coperto i venti metri di massima velocità in 1”60. Solo un centesimo meglio rispetto a Berlino. Molto probabile.



Ma quali sono i limiti del giamaicano? E i reali limiti umani? Da decenni se ne discute, e molti studi sono stati realizzati. Una ricerca texana pubblicata sul Journal of Applied Phisiology sostiene che l'uomo potrebbe raggiungere addirittura la velocità di 65 km orari. Non sono i muscoli a fare la differenza ma il tempo di contatto tra il piede e il terreno, che negli atleti è troppo breve per sprigionare tutta la forza possibile.



L'opinione è che la velocità sia limitata dalla potenza con cui le gambe riescono a colpire la pista. I ricercatori della Southern Methodist University di Dallas hanno osservato che il fattore limitante non è la potenza muscolare in sè, ma il tempo di contatto fra il piede e il suolo durante la corsa, un fattore che migliora con l'allenamento ma anche con l'aumentare dell'altezza degli atleti.



«È fondamentale il tempo di contatto tra il piede e la pista - ha spiegato Peter Weyand, coordinatore della ricerca - quindi si può agire sul modo di correre per aumentare la velocità. Inoltre abbiamo verificato che più lunghe sono le gambe maggiore è il tempo di contatto».



Altezza, appunto. La conferma delle possibiltà di miglioramento che un atleta dai mezzi fisici come Bolt possiede, proviene anche da uno studio pubblicato su Journal of Experimental Biology dai ricercatori della Duke University di Durham, nella Carolina del Nord. Secondo la ricerca, gli sportivi dotati di un peso e un’altezza superiori potrebbero essere destinati “per natura” a vincere. Nel corso degli ultimi 100 anni gli atleti sono infatti cresciuti più velocemente rispetto al resto della popolazione.



Lo studio si è basato sull’analisi comparata del peso e dell’altezza dei più veloci nuotatori e velocisti in rapporto alle vittorie ottenute. È stato osservato che a partire dal 1900, mentre le persone normali sono cresciute in media di circa 4,8 cm, i nuotatori più veloci sono risultati più alti di circa 11,4 cm e i corridori più rapidi di 16,2 cm. Bolt è un gigante di 1.96, Lippincott, un secolo fa, era solo 1.78. Tutto chiaro.
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