Bolt festeggia in discoteca con Blake
e 4 donne: «Poi penso al futuro»

Bolt fa bisbocce in discoteca
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Lunedì 13 Agosto 2012, 10:35 - Ultimo aggiornamento: 14 Agosto, 18:46

dal nostro inviato Carlo Santi

LONDRA - Una notte di festa nella City, ballando e divertendosi a modo suo, dj come piace a lui, spericolato come lo in pista anche con la musica in discoteca dove si proposto come vocalist. Usain Bolt si gode l’oro, il sesto di fila tra Pechino e Londra , lancia frecciate proprio come fa in pista. Sabato notte nello stadio si è scambiato il ruolo dei gesti con Mo Farah proprio come, un attimo prima, aveva scambiato mano passandosi il testimone da una mano all’altra. Eccolo giocare con il britannico e con il pubblico: Mo Farah, icona di casa, ha lo ha imitato con il gesto della freccia; il Fulmine si è messo le mani sulla testa proprio come fa il fondista inglese.

Era ancora lì, ubriaco di gioia per la medaglia e per il fantastico record e voleva tenersi un ricordo speciale, Bolt: il testimone della staffetta, un cimelio particolare, da museo dello sport. «Volevo tenerlo ma il giudice mi ha detto di no - ha raccontato Usain - Mi ha spiegato che non poteva lasciarmelo perché ci sono le regole e se me lo fossi tenuto sarei stato squalificato». Magari tra qualche tempo si potrà trovare, quel testimone, in vendita su eBay.

«Ero felicissimo sabato notte - ha detto il Fulmine tornato davvero su Marte - Ho fatto quello che volevo. Non so cosa dire se mi chiedete del futuro: adesso non ho obiettivi, devo ragionare. E poi lo sapete, sono un fannullone». Leggenda vivente Bolt lo era già prima di correre la 4x100; dopo, con un altro oro, ha solo aggiunto qualcosa.

«Questo successo mi è servito per chiudere in bellezza, per raddoppiare la tripletta di Pechino». Non doveva e non deve più dimostrare nulla, Bolt; adesso per lui ci sono pagine nuove da scrivere magari in un territorio diverso dai 100 metri dove rivali non ne ha. Sabato, nell’ultima frazione della staffetta, ha corso rapido come non mai e se in occasione del record dei 200 metri era stato cronometrato in 9.05 (manuale) stavolta, con la staffetta, è sceso sotto la barriera dei 9 secondi.

Nulla di ufficiale perché nella staffetta non possono esserci riscontri cronometrici, ma i riferimenti indicano come il limite dell’uomo nei 100 metri sono inesplorati e il 9.58 è un tempo destinato ad essere migliorato. Questione di allenamento e di tecnica riuscendo a trovare la maniera di sprigionare il massimo della potenza prima. Bolt corre in meno di 9 secondi lanciato e quando troverà la maniera di uscire meglio dai blocchi 9.40 sarà alla sua portata.

Ha dimostrato tutto, Usain, e cerca nuove strade. «Il mio allenatore propende per i 400 metri, lo so, ne parla, ma io propendo per altro. Penso che dovremo parlarne molto». Ha aggiunto, Bolt, che lui al giro di pista non pensa. E lo ha spiegato: «Avete visto il programma di allenamento dei corridori dei 400 metri?

Da vomitare dalla fatica - ha chiarito dicendo ancora che lui è un fannullone - e io non voglio. Io amo mangiare». La stagione offre altri meeting, lui correrà a Losanna, poi a Zurigo e ancora a Bruxelles. Dopo le meritate vacanze ci si dovrà rimettere al lavoro con un progetto individuato. «Per questo io e Glen (Mills, il suo coach, ndr) ne dovremo discutere presto».Presto ma non nella notte della felicità, la notte della terza vittoria. «Stasera - ha detto a tutti - non mi va di pensare. Stasera voglio andare in giro per la città a festeggiare».

Londra va in archivio, Olimpiade indimenticabile perché dopo la prima volta di Pechino, dove si è davvero presentato al mondo, Bolt giudica questi Giochi «una grande esperienza e per me è stato un grande onore vincere ancora e battere di nuovo gli americani. Io sono contento, noi siamo contenti di aver corso qui, davanti ad un pubblico formidabile». Non ha dimenticato mai lo show, Bolt, e ha ribadito che trae dai tifosi una meravigliosa carica.

Bolt è un campione, lo sport lo avrà altre stagioni ma tra dieci anni chi sarà Usain? Senza scomporsi, ripetendo ancora che lui è un pigro, si vede nel 2022. «Vivrò da qualche parte, farò la mia vita senza problemi perché i soldi non mi mancano e io sono una persona che vuole vivere. Ma io, intanto, attendo nuovi obiettivi».

Attrazione dello sport mondiale, Bolt, adesso può davvero fare quello che vuole ma il recinto dello stadio deve rimanere per altri anni il suo circo dove corre come nessun altro. Blake dovrà attendere ancora prima di sedere sul suo trono a patto che il Re seguiti ad allenarsi con impegno come ha fatto negli ultime settimane dopo aver subito, proprio da Blake, due ko ai Trials. I due colpi hanno svegliato il Fulmine e la sua voglia di vincere sempre.

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