Bimbo di due anni dimenticato in auto muore di caldo, sospetti sui genitori: forse omicidio premeditato

Bimbo di due anni dimenticato in auto muore di caldo, sospetti sui genitori: forse omicidio premeditato
di Anna Guaita
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Domenica 29 Giugno 2014, 18:42 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 12:24
NEW YORK – Sono due mostri, che hanno premeditato l’uccisione del proprio bambino di 22 mesi?

O sono vittime di un orrendo errore giudiziario? Negli Usa si discute con passione e incredulità dei fatti successi lo scorso 18 giugno ad Atlanta, in Georgia.







Era una giornata calda, con il termometro a 34 gradi, sufficiente a trasformare l’interno di un’automobile in un vero forno. E quando, oramai al tramonto, il 33enne Justin Ross Harris ha ritrovato il corpo senza vita del suo bambino nel sedile posteriore dell’auto, è apparso disperato, e ha spiegato che era andato al lavoro, e nella preoccupazione di essere in ritardo aveva dimenticato di portare ll figlioletto all’asilo nido. Sembrava proprio che si fosse trattato di una tragica svista, e quindi di un omicidio involontario. Ma le ultimissime notizie, apparse ieri e oggi, fanno sorgere l’atroce sospetto che fosse tutta una sceneggiata. La polizia ha ottenuto il permesso di “perquisire” i computer, l’iPad e lo smartphone di Harris, e ieri ha rivelato che l’uomo aveva compiuto numerose ricerche per capire “a che temperatura deve arrivare l’interno di un veicolo perché un bambino muoia”.



Ma non basta. Sabato si sono tenuti i funerali del piccolo Cooper, e la mamma, Leanna, ha parlato davanti a circa 200 presenti, sostenendo che il marito “era e sarà un padre straordinario”. La donna ha anche aggiunto di “non essere arrabbiata” con Justin, e di aver capito che era stata una tragedia involontaria.



Immaginate la sorpresa della polizia quando ha scoperto che Leanna aveva usato gli stessi computer e quindi aveva visto che ricerche il marito aveva in corso. Anzi, gli inquirenti hanno fatto capire di credere che lei stessa avesse condotto alcune di quelle ricerche. L’avvocato difensore del padre ha subito rintuzzato i sospetti, spiegando che i genitori voleva informarsi “proprio per evitare che succedesse una simile tragedia”.



Esperti di legge pensano che tutto quello che sostiene la coppia può essere vero: può essere vero che il padre, nella fretta, ha dimenticato il bambino, che dormiva nel sedile posteriore, può non averlo notato neanche quando a metà giornata è andato all’automobile per prendere una busta che teneva nel cruscotto, può non averlo notato neanche quando ha ripreso l’auto ed è partito. Può davvero averlo rivisto solo quando ha parcheggiato davanti a un ristorante, alle sei di sera, dove doveva andare a bere un bicchiere con degli amici. E’ anche possibile che – dovendo guidare in una città calda come Atlanta – abbia voluto studiare in internet, per accertarsi quanto pericolosa fosse l’automobile per il piccolo Cooper. E può essere logico che anche la madre abbia voluto sapere che rischi correvano guidando avanti e indietro con il bambino sul sedile posteriore.



Ed effettivamente, di errori la giustizia Usa ne ha commessi. Anche in casi simili. In un blog sul sito web di questo stesso giornale abbiamo raccontato di come in Florida la giustizia si sia accanita contro una coppia di turisti italiani. Ma lì il termometro segnalava solo 20 gradi e la bambina era rimasta in auto per appena 8 minuti. E tuttavia, gli inquirenti erano riusciti a tacere su questi due fatti essenziali e invece a fare apparire quei due poveri turisti come dei veri mostri. Nel caso dei due italiani, però, la verità l’ha avuta vinta, difatti ogni accusa è caduta, cancellata del tutto.



E’ troppo presto dunque per decidere se Justin e Leanna siano dei veri mostri o dei genitori oberati dal lavoro, stanchi, sempre di corsa, al punto di non vedere quello che hanno sotto gli occhi: un bambino che sta morendo in un’auto trasformata in un forno. Il prossimo 3 luglio potremo capire di più: Justin apparirà davanti al giudice per l’incriminazione formale, e le prove saranno rese pubbliche.
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