Il ritorno di "Avatar": tre nuove avventure a partire dal 2016. Le riprese in Nuova Zelanda

Il ritorno di "Avatar": tre nuove avventure a partire dal 2016. Le riprese in Nuova Zelanda
di Giacomo Perra
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Martedì 17 Dicembre 2013, 15:34 - Ultimo aggiornamento: 21:26
L’appuntamento per tutti gli appassionati dei film di fantascienza e del buon cinema in genere per il dicembre del 2016. Fra tre anni, infatti, le nuove avventure di “Avatar”, il kolossal campione d’incassi del 2009 diretto da James Cameron, torneranno ufficialmente sul grande schermo. E così, giusto per premiare l’attesa dei tanti fan, il regista canadese, già artefice del “fenomeno” “Titanic”, ha deciso di esagerare: ad aggiornare il primo capitolo della storia saranno addirittura tre film, che verranno distribuiti ciascuno a distanza di un anno. Di conseguenza saranno caratterizzate dalle straordinarie e avvincenti vicende dell’ex marine Jake Sully e dell’esobiologa Grace Austine, interpretati rispettivamente da Sam Worthington e da Sigourney Weaver, a quanto pare confermati insieme al resto del cast, anche le uscite natalizie del 2017 e del 2018.



A dare la notizia è stato lo stesso Cameron che girerà, come avvenuto in parte per l’esordio della saga, in cui il regista si affidò alla Weta Digital, azienda locale con all’attivo cinque Oscar per gli effetti speciali, uno conquistato proprio per “Avatar”, solo in Nuova Zelanda. La decisione è frutto di un accordo economico con le autorità di Wellington che sovvenzioneranno la pellicola per il 25 percento delle spese. Il budget totale a disposizione del regista sarà di circa 1 miliardo di dollari che dovranno bastare per i tre anni complessivi di riprese - uno per ciascun anello di questa trilogia -, pronte a partire già ad inizio 2014.



Protagonisti delle nuove pellicole, oltre agli scenari magnifici della Nuova Zelanda, saranno il 3D, che contribuì a fare di “Avatar”, con quasi tre miliardi incamerati nei botteghini, il successo cinematografico maggiore di sempre, e, novità assoluta per Cameron, la tecnica dei 48 frame al secondo, utilizzata recentemente per le riprese de “Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato” di Peter Jackson.



Soddisfatti per il raggiungimento dell’intesa il regista e, soprattutto, il premier neozelandese John Key: “Dimostreremo che la nostra Nazione è un gran posto per fare film”.