Arianna Fontana raddoppia:
un altro podio nello short track

Arianna Fontana raddoppia: un altro podio nello short track
di Mario Nicoliello
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Domenica 16 Febbraio 2014, 00:36 - Ultimo aggiornamento: 01:04
Il filo di Arianna avvolge i sogni della squadra italiana che sfreccia sulle lame e raccoglie all’Iceberg Palace la quinta medaglia a cinque cerchi.

Arianna Fontana continua a stupire sul ghiaccio di Sochi. Dopo l’argento dei 500, la sua specialità, la ventitreenne valtellinese ha raccolto anche il bronzo dei 1500, un terreno di caccia a lei sinora ostile, che ieri ha invece domato con sagacia e freddezza. Il batuffolo biondo che stupiva a Torino 2006 e si confermava a Vancouver 2010 è ora diventata una prima donna dello short track. Anche le avversarie ormai la temono. Nella finale dei 1500 metri, quando la Fontana ha deciso di passare in testa, alle sue spalle si è scatenato il finimondo, con ben tre atlete che si sono eliminate a vicenda. Così a giocarsi il podio sono rimaste quattro pattinatrici. Le due più forti - la cinese Zhou, oro, e la coreana Shim, argento - sono al momento ancora fuori portata per Arianna che ha invece battuto l’olandese Ter Mors nella volata per il bronzo.

IL REGALO PER IL MATRIMONIO

«Già la qualificazione alla finale mi aveva reso contenta, poi man mano che passavano i giri ho cominciato a credere alla medaglia. Ai meno cinque non avevo più gambe perciò non ho potuto lottare per la vittoria, ma sono soddisfatta del bronzo», ha esordito la Fontana dopo la gara. La valtellinese ha precisato che le due medaglie vinte a Sochi hanno un sapore diverso: «I 500 erano la mia gara, i 1500 no, perciò questo bronzo da un lato è una sorpresa dall’altro è la conferma dell’ottimo lavoro svolto. Inoltre mentre nei 500 non mi ero potuta giocare la gara, qui ho lottato fino alla fine».

La Fontana è apparsa rilassata sin dalle batterie e ha sempre passato il turno in scioltezza: «Nei quarti ho incontrato di nuovo l’inglese Christie (l’atleta che l’aveva spinta a terra nei 500, ndr), ma non ero preoccupata perché i 500 sono ormai acqua passata. In finale d’accordo con gli allenatori ho deciso di cambiare tattica. Di solito gareggio indietro e poi esco fuori alla fine, stavolta ho voluto subito attaccare per mandare in crisi le avversarie». Obiettivo raggiunto visto che appena è andata davanti dietro sono cadute. Oltre che essere testarda («Il termine rompiscatole mi si addice») Arianna è anche scaramantica. Usa gli stessi pattini da tre anni e nei 1500 ha sfoggiato le medesime unghie colorate dei 500: «Visto che mi hanno portato fortuna ho deciso di non cambiarle». Grazie alle due medaglie portate a casa Arianna Fontana incasserà un cospicuo gruzzoletto dal Coni: «Adesso non ci penso, poi a casa si vedrà. Comunque siccome a maggio mi sposo penso che i soldi vinti se ne andranno tutti per il matrimonio». A proposito di Coni, in zona mista a congratularsi con la Fontana c’era anche il presidente Malagò, il quale ha anticipato che verrà fatto di tutto per tenere in squadra i due tecnici canadesi di Arianna: «È una bella notizia - ha commentato la Fontana - ma la decisione finale sul mio eventuale ritiro verrà presa solo tra qualche mese. Adesso pensiamo alle gare». Già, perché i Giochi di Arianna sono giunti solo a metà. Adesso la valtellinese sarà impegnata nella staffetta martedì e nei 1000 venerdì: «Punto a fare bene in entrambe le gare. Spero soprattutto di ottenere un buon risultato insieme alle mie compagne».

Con il bronzo della Fontana il bottino azzurro è salito a quota cinque medaglie, l’obiettivo minimo fissato alla vigilia. Manca però ancora la soddisfazione dell’oro. Chissà che non sia proprio la saetta di Berbenno a regalarci il metallo mancante.

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