Albano, psicosi terremoto su Facebook:
compaiono cartelli “chiuso per sisma”

La sede del Comune ad Albano (foto Luciano Sciurba)
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Mercoledì 5 Maggio 2010, 19:41 - Ultimo aggiornamento: 4 Giugno, 00:13
ROMA (5 maggio) - L'amministrazione comunale di Albano Laziale e gli esperti hanno avuto il loro bel da fare per spezzare il tam tam virtuale e riportare la calma dopo che su Facebook si sono sparse voci incontrollate su un terremoto che dovrebbe colpire la località dei Castelli Romani tra oggi e il 15 maggio.



Psicosi e cartelli “chiuso per terremoto”. Voci che in tempi di psicosi facile hanno avuto effetto, tant'è che qualcuno, non si sa bene animato da quale spirito, ha affisso in alcune scuole e uffici cartelli con su scritto «chiuso per terremoto».



A riportare la calma è stato il Comune di Albano che, in una nota ha ribadito che i terremoti non si possono prevedere e quindi «tali voci non trovano alcun riscontro da parte delle istituzioni competenti e nemmeno da parte della comunità scientifica. Si tratta di voci infondate nate da un rincorrersi di notizie prima su internet e poi tra la popolazione che hanno scatenato un ingiustificato allarme per le strade, negli uffici e nelle scuole, dove sono comparsi addirittura dei cartelli con sopra scritto “chiuso per terremoto”.



L'amministrazione comunale riporta anche il parere degli uffici dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) secondo il quale «non c'è modo di prevedere i terremoti: chi mette in giro voci del genere farnetica. I sismi vengono studiati in modo globale, quindi se una persona fosse in grado di prevederli l'intera comunità scientifica ne sarebbe a conoscenza».



«La zona dei Castelli Romani rientra comunque nella categoria sismica 2 - dice il sismologo Calvino Gasparini dell'Ingv - e quindi può dare origine a delle scosse, ma è impossibile prevedere quando. Neppure a livello statistico è possibile determinare un arco temporale».



La smentita di Giuliani. «Non abbiamo alcun sistema di monitoraggio attivo nella zona dei Castelli Romani ed oltretutto il modello che stiamo sviluppando permetterebbe una previsione che va dalle 6 alle 24 ore prima, quindi non siamo stati noi a lanciare allarmi», afferma Giampaolo Giuliani, il tecnico oggetto di polemiche per le sue previsioni sul terremoto a L'Aquila, basate sul rilevamento della concentrazione del radon.