Venerdì 13 e Venerdì 17: perché il primo viene ritenuto più potente, da Adamo ed Eva ai gate negli aeroporti

Venerdì 13 e Venerdì 17: perché il primo viene ritenuto più potente, da Adamo ed Eva ai gate negli aeroporti
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Venerdì 13 Novembre 2020, 10:01

Venerdì 13 o venerdì 17? Che cosa spinge di più a gesti scaramantici, in netto aumento durante i tempi cupi come quelli attuali? E perché questi due numeri sono considerati diversamente, in fatto di superstizione, se si cambia nazione e continente? L'abbinamento ritenuto nefasto del venerdì con il 13 è poi decollato da quando negli anni Ottanta ha avuto un inquietante successo la saga appunto dei film Venerdì 13: B e forse anche C movie americani con canovacci impregnati di sangue e squartamenti.

Da Venerdì 13 a Venerdì 17: la battaglia della superstizione

Detto che ovviamente una spiegazionale razionale non c'è, si può comunque citare la sindrome triscaidecafobica, chè si è arrivati a battezzare questa creduloneria che ha tuttavia effetti concreti: negli Stati Uniti resiste la tradizione di evitare di chiamare il 13° piano con il suo nome, così che si passa dal 12° al 14° piano, come si nota anche sulle plafoniere degli ascensori. E pure certe compagnie aeree "saltano" la fila 13 dei posti per i passeggeri. Idem per i gate negli aeroporti. Questa superstizione è seguita soprattutto in nord America e in Europa.

Tredici è da millenni considerato sfortunato ricordando ad esempio Giuda, il tredicesimo apostolo che tradì Gesù, ma anche prima, con la concezione babilonese secondo la quale 12 era un numero sacro perché facilmente divisibile, mentre il 13 una “cifra inutile”. Anche il venerdì non è proprio il giorno più fortunato della settimana se si considera che di venerdì Eva tentò Adamo con la mela, morì Gesù Cristo e avvenne il Diluvio Universale. 

Ultima Cena

Tanto basta perché venerdì 13 diventi un giorno universalmente temuto anche se in Italia sono in molti a considerare più "sfortunato" il numero 17.

In Italia essere in 13 a tavola non è comunque ben visto da tutti: con un riferimento non tanto all'ultimo Dpcm, ma molto probabilmente all'Ultima Cena. 

C'è poi una spiegazione che riporta alla mitologia scandinava che ha messo radici anche in molte parti d'Italia: c’erano 12 semidei ma poi si impose il crudele tredicesimo, Loki. 

E il venerdì? Forse è considerato iettatorio perché Gesù Cristo fu crocefisso in quel giorno. Per i musulmani è infausto perché è il giorno in cui Adamo ed Eva mangiarono il frutto proibito. Il martedì era ritenuto sfortunato tra i Romani perché dedicato a Marte, dio della discordia. 

E il 17, che in Italia è ritenuto più "pericoloso" del 13 mentre invece in Israele porta sfortuna? La eptacaidecafobia è assai comune ad esempio nella smorfia napoletana per la quale il 17 equivale a "disgrazia" e già in Grecia il numero non era amato dai matematici perché intermediio a 16 e 18, ideali nello studio dei quadrilateri

Invece nella cabbala ebraica il 17 è la somma di têt (9), waw (6) e bêth (2) che portano alla parola tôv "buono, bene".

Pure a Roma Antica il 17 non era gradito: sulle tombe era scritto VIXI ("vissi"), anagramma di XVII.

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