Giuseppe Ruggiero è scomparso da 12 anni, ma viene multato dal Ministero perché non si è vaccinato contro il Covid. Il figlio: «Burocrazia assurda»

La raccomandata dal Ministero della Salute indirizzata all'anziano è stata recapitata al figlio Tonino attivo esponente di Penelope Lazio

Giuseppe Ruggiero è scomparso da 12 anni, ma viene multato dal Ministero perché non si è vaccinato contro il Covid. Il figlio: «Burocrazia assurda»
di Vincenzo Caramadre
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Domenica 15 Gennaio 2023, 09:45 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 16:46

 Giuseppe Ruggiero, per tutti Zio Peppuccio è scomparso nel nulla da quasi 12 anni, ma il Ministero della Salute gli invia un avviso di accertamento sanzionatorio per non essersi sottoposto a vaccinazione contro il Covid-19. Alla catena delle assurdità burocratiche legate agli invisibili, le persone scomparse e mai ritrovate, dopo il caso di Denise Pipitone alla quale è stato inviato a casa il codice fiscale, si aggiunge quella di Giuseppe Ruggiero, 84 anni scomparso il 15 maggio 2011 da Coreno Ausonio. Per il Ministero della Salute avrebbe dovuto sottoporsi alla vaccinazione obbligatoria contro il Coronavirus, nonostante una dichiarazione di assenza e un'archiviazione delle indagini per una probabile caduta in un crepaccio sulla alture a confine tra Lazio e Campania, dove l'anziano si ere recato il giorno della scomparsa.

LA LETTERA

La raccomandata dal Ministero della Salute indirizzata all'anziano è stata recapitata al figlio Tonino attivo esponente di Penelope Lazio (associazione di raccogli i familiari degli scomparsi). «Le comunichiamo - si legge nella lettera - che, tramite l'agenzia delle entrate, è stato avviato il procedimento sanzionatorio per l'inosservanza dell'obbligo vaccinale, in quanto risulta che Lei alla data del 15 giugno 2022, non ha iniziato il ciclo vaccinale».
Ricevuta la lettere i familiari (assistiti dall'avvocato Emanuela Di Marco), hanno espresso la loro amarezza perché da anni chiedono nuove e più approfondite indagini. «Lo Stato - dice il figlio Tonino - , tramite una Procura, con atto di archiviazione, ci dice che nostro padre è morto in un crepaccio, a mio avviso inesistente, ma allo stesso tempo tramite un Ministero chiede la vaccinazione di una persona che, all'anagrafe, risulta ancora in vita.

Quello dell'avvio del procedimento per la multa per il vaccino è solo l'ultima lettere arrivata. Tutto questo è assurdo, siamo di fronte alla fredda burocrazia che non tiene conto degli aspetti umani, dei sentimenti di chi non ha una nemmeno una tomba dove poter portare un fiore»

MORTE PRESUNTA

Tramite l'avvocato Di Marco, la famiglia Ruggiero ha avviato, già da diversi mesi, l'iter di dichiarazione di morte presunta. Iniziativa per evitare le tante difficoltà legate alla burocrazia, ma non certo di resa sulla richiesta di nuove indagini. Spiega l'avvocato: «L'iter di morte presunta avviato al tribunale di Cassino, in essere in questi giorni con le ultime pubblicazioni, non è un atto di resa nel chiedere giustizia per Zio Peppuccio. Si sta procedendo alla raccolta di una serie di elementi e informazioni per chiedere la riapertura delle indagini».

I DUBBI

La procura il 31 luglio 2012, un po' a sorpresa, archivia il caso. Ma a mettere in allarme i familiari è una lettera anonima recapitata il 14 settembre 2012, al figlio Tonino, al sindaco di Coreno Ausonio e al parroco, in triplice copia originale scritta di pugno, tutta in dialetto corenese, che parla di spari e di una morte violenza di Zio Peppuccio. «Si sono sentiti due colpi di fucile ed i cani abbaiare: a Zio Peppuccio è successo qualcosa di grave ai piedi della montagna ed io quei colpi di fucile li ho uditi, perché su quella montagna quel giorno c'ero anch'io». C'è poi il mistero della telefonata che lo stesso anziano fece qualche mese prima dal telefono di un benzinaio della zona ad una donna, mai identificata. «Chi era quella donna?». I familiari vogliono la verità e una tomba sulla quale piangere Nonno rock.
Vincenzo Caramadre
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