Voci delle feste, l'incontro con Roberta Pezzella: «Sono tornata per scelta questa è la mia terra»

Voci delle feste, l'incontro con Roberta Pezzella: «Sono tornata per scelta questa è la mia terra»
di Giovanni Del Giaccio
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Martedì 3 Gennaio 2023, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 14:50

Ne ha fatta di strada Frog. Era questo il nome che Roberta Pezzella, panettiera pluripremiata, aveva quando nella vita faceva altro. La street artist, appunto. Dipingeva sui muri, in una sorta di ribellione che oggi è diventata meticolosa applicazione al lavoro «anche 18 ore al giorno» - dice all'indomani del Natale. Quello per cui ha scelto, dovendo distribuire i suoi panettoni, il campanile simbolo di Frosinone. Una scatola in edizione limitata, fatta apposta per lei da Luca Barcellona, un altro che ha cominciato come vandalo di strada e oggi è un nome unico nel panorama della grafia. «La qualità vuole qualità» - spiega Roberta. E lei ha deciso di puntare sul meglio tornando a Frosinone.
Un passo indietro, il numero 22: «È il mio, vuol dire coincidenza, chi ha quel numero prima o poi ce la fa. Ho aperto il 22 febbraio del 2021, ho celebrato un anno di attività nel 2022, è stato tutto eccezionale lavorativamente parlando. Dal punto di vista personale meno, poi penso sempre che abbiamo una guerra nel cuore dell'Europa, insomma poteva andare meglio».
Perché tornare a Frosinone dopo aver girato il mondo?
«È stata una scelta precisa, potevo aprire a Milano o New York, ma questa è la mia terra e io volevo fare qualcosa per Frosinone. Non è stato facile, anzi, molto faticoso, devi far capire perché il pane costa 7 euro e 90 e non 2, ad esempio, ma il messaggio è passato».
È lei stessa a spiegare come: «C'è stato il passaparola, fondamentale, si è capito che usare una farina buona e fare una lavorazione corretta consente di avere un prodotto senza eguali. È stato difficile anche far capire perché sono aperta quattro giorni a settimana, ma poi arriva la soddisfazione di chi entra e dice che il mio pane non lo butta mai».
Perché quattro giorni? «Per scelta, lavoro sola, impasto e inforno io e il benessere nella vita è la prima cosa, dedicare tempo a se stessi. Chiudo a gennaio e agosto e la clientela mi chiede dove vado. Semplice, a tenere dei corsi o a farne di nuovi».
Nel periodo feriale che parte il 7 gennaio, per esempio, sarà per alcuni giorni docente al campus Principe di Napoli ad Agerola, scuola di Heinz Beck, il famoso chef della Pergola dell'Hilton con il quale ha lavorato.
«La formazione è stata fondamentale per me, ora metto a disposizione la mia esperienza». Ai corsi che organizza a Frosinone c'è il tutto esaurito: «Arrivano richieste da tutto il mondo, ne ho avute da San Francisco e da Berlino, ma ci sono anche dalla zona eh....»
Per il panettone perché ha scelto il campanile? «Mi piace, è il simbolo della città, sapevo che sarebbe andato in diverse parti del mondo e ho chiesto a Luca Barcellona di realizzare la scatola».
Come ha reagito Frosinone alla novità Pezzella? «Qualcuno mi snobba, pazienza, c'è però chi viene appositamente da Roma o da altre città, metto a disposizione un servizio taxi dalla stazione e credo che in centro non si fossero mai visti noleggi con conducente arrivare apposta per un'attività»
Si parla tanto delle qualità del territorio, ma poi.... Cosa manca? «Gente che apprezzi di più il luogo dove vive, per me il ritorno a casa è stato fondamentale, io non dico che Frosinone è una mer... perché se guardi bene sei collegato al mare, a Roma, a Napoli, alla montagna. Se poi aspetti che arrivi la manna dal cielo del lavoro, addio, se vuoi trovi le cose da fare. Io ho avuto difficoltà a reperire il personale ma qui ho trovato il mio equilibrio, è stato il mio regalo per i 40 anni».
Ha puntato sulla città, si è fatto vivo qualcuno dell'amministrazione? Sorride: «No, nonostante le serie televisive e gli apprezzamenti. Pazienza. Io non mi pento, dico però che il centro andrebbe rivalutato davvero, con interventi mirati e duraturi». Propositi per il 2023? «Spero che l'attività non paghi gli aumenti di uova, burro e farine. Voglio ottenere la certificazione biologica per il panificio e se riesco e si può fare, avere un mulino a pietra interno. Poi ho un sogno»
Quale?
«Aprire su un'isola Pezz di pane estivo, magari a Ibiza». La qualità c'è e presto anche campi di grano biologici in esclusiva. Lei ci ha creduto, Frosinone meno ma chissà...
 

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