Spostamenti vietati durante le feste per il Covid, famiglie divise da un ponte: l'insolito Natale di Carnello

Spostamenti vietati durante le feste per il Covid, famiglie divise da un ponte: l'insolito Natale di Carnello
di Roberta Pugliesi
4 Minuti di Lettura
Sabato 5 Dicembre 2020, 15:20 - Ultimo aggiornamento: 15:21

Se fosse stato il titolo di un film, certamente sarebbe stato Non oltrepassare quel ponte e se non fosse vero farebbe anche sorridere. Ma di comico c'è davvero poco perchè decine di famiglie che vivono a pochi metri l'una dall'altra - separate solo da un suggestivo ponte di pochi metri - rischiano di essere divise per le festività e di brindare guardandosi dai balconi di casa. In tanti non riescono a capire come gestire gli spostamenti abituali per la presenza di un confine che è sulla carta ma non nelle loro teste. O meglio sanno che pur vivendo vicini, alcuni sono residenti ad Arpino, altri ad Isola e altri ancora a Sora dove si è forse leggermente più fortunati perchè in piazza Cicerone - che è comune di Sora - ci sono bar, farmacie, una chiesa, la cartoleria, pasticcerie e altro. Ma sono sul territorio di Sora e nessuno può arrivare oltrepassando quel ponte che da alcuni giorni è finito al centro dell'attenzione, deriso, odiato, fotografato.

Nella frazione di Carnello questo ponte sul Fibreno, con la sua torre fullonica detta di Cicerone, dopo la quale prende il via il frequentatissimo sentiero per i podisti noto come Lungofibreno, segna di fatto un confine naturale tra i comuni di Sora, Isola Liri e Arpino. Una piccola frazione - dove sorgevano mulini, industrie della carta e dei panni colorati estesa poche centinaia di metri - in cui si corre seriamente il rischio di non poter raggiungere la chiesa, la farmacia, i propri genitori o semplicemente il fruttivendolo di fiducia perchè, seppure a dieci metri di distanza, appartengono ad un altro comune.

«Sembra di stare in un film - lamenta con ironia un signore che vive sul lato di Arpino -, uno di quei film dove se passi su un ponte vieni fermato dai soldati nemici.

Io che sto da questa parte e voglio andare a comprare le sigarette quindi non potrei farlo e dovrei recarmi a chilometri di distanza per cercare un tabaccaio». Il problema è anche della nonnina di Isola Liri abituata ad andare a messa nella chiesetta di Santa Restituta a piedi, dopo aver comprato la frutta fresca nel fruttivendolo di Isola (che dista otto metri dalla chiesa di Sora).

Un incubo. E poi ci sono tutte quelle famiglie con nonni e nipoti che si vedono dalle finestre e che rischiano di doversi scambiare gli auguri dal balcone, con il ponte al centro che fa lo spettatore ad una messa in scena che di sensato ha davvero poco. Ma così vuole il decreto. Sembra non essere l'unica anomalia che di fatto riguarda tutte le abitazioni in aree di confine.


Addirittura c'è un caso ancora più strano, a Sora, in località Campopiano dove alcune famiglie vivono in fondo ad una strada senza uscita. Il terreno e le case sono però nel comune di Pescosolido. «Non potendo andare in un altro Comune, in questo caso Sora, cosa dovremmo fare? Restare barricati in casa?». Situazioni incredibili ma reali. Come sempre viene in aiuto il buon senso ed un briciolo di tolleranza da parte di chi sarà preposto a far rispettare il decreto e che dovrà valutare anche casi al limite come questi. Ne ha viste davvero questo ponte, fatto saltare in aria alla fine della guerra, ricostruito provvisoriamente con una struttura in ferro e da una definitiva in legno nel 1945. Ma chi avrebbe mai pensato che proprio a Natale si sarebbe rivelato più insormontabile di un muro?
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA