Violenza sessuale nei confronti della collega, operaio di Piglio a processo

Violenza sessuale nei confronti della collega, operaio di Piglio a processo
di Marina Mingarelli
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Martedì 3 Gennaio 2023, 07:51 - Ultimo aggiornamento: 09:32


Giudizio immediato per l'operaio di 28 anni residente a Piglio accusato di violenza sessuale aggravata, lesioni e maltrattamenti nei confronti di una ragazza di 26 anni, sua collega di lavoro, con la quale aveva intrecciato un rapporto sentimentale.
I fatti che hanno portato all'arresto dell'uomo risalgono alla notte tra il 27 ed il 28 di settembre scorso. Secondo le accuse il 28enne, per motivi legati alla gelosia, aveva voluto punirla stuprandola e massacrandola di botte. Con una scusa banale aveva fatto in modo che la ragazza si presentasse all'appuntamento davanti alla stazione ferroviaria di Anagni. Ma una volta che la giovane era salita in auto per evitare che potesse chiedere aiuto a qualcuno le aveva gettato dal finestrino la borsa ed il cellulare.
Poi, armato di coltello, aveva minacciato la ragazza di portarla agli Altipiani di Arcinazzo e di gettarla nel vuoto. Sempre sotto la minaccia dell'arma da taglio l'aveva costretta a subire un primo rapporto sessuale. Mentre consumava lo stupro l'aveva ripresa con il telefonino. Poi le aveva detto che se non avesse fatto tutto quello che lui voleva avrebbe inviato quel video al fratello e poi l'avrebbe pubblicato sui social, A distanza di un paio d'ore aveva preteso un altro rapporto sessuale. Non contento di averla umiliata in quel modo l'aveva presa a pugni e calci. Durante il tragitto si era fermato in una strada periferica e dopo essersi appartato aveva consumato la violenza sessuale. Secondo quanto riferito dalla vittima l'avrebbe stuprata per ben tre volte. Arrivati nella zona del Casaleno a Frosinone, addirittura l'aveva gettata fuori dall'auto.
La ragazza, sotto choc e temendo ulteriori torture, aveva cercato di nascondere il viso tumefatto ai passanti senza avere il coraggio di chiedere aiuto. Quando poi era tornato a riprenderla aveva iniziato di nuovo a massacrarla di botte ed a filmarla mentre consumava un altro rapporto sessuale. Mentre la riportava a casa aveva ordinato alla ragazza di dire che era stata vittima di un incidente stradale per giustificare quel volto insanguinato ed i lividi. Un racconto che non poteva stare in piedi.

LA DENUNCIA DALL'OSPEDALE

La madre, che non aveva creduto nemmeno ad una parola, aveva accompagnato la figlia in ospedale. Da qui era scattata la denuncia e nel giro di poco tempo il 28enne è stato arrestato. Gli investigatori che hanno avviato l'inchiesta hanno scoperto che già il 3 settembre scorso la ragazza era finita al pronto soccorso perché l'operaio con una testata al volto le aveva provocato una fuoriuscita di sangue dal naso. La vittima, che si è rivolta all'avvocatessa Francesca Ruggeri dell'associazione antiviolenza Fammi Rinascere, si costituirà parte civile. L'imputato sarà difeso dall'avvocato Luigi Tozzi.
 

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