Non gradisce l'attesa e sfonda vetro al Pronto soccorso di Frosinone. Un infermiere: «Diamo il massimo, non ci meritiamo questo»

Non gradisce l'attesa e sfonda vetro al Pronto soccorso di Frosinone. Un infermiere: «Diamo il massimo, non ci meritiamo questo»
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 11 Febbraio 2021, 08:54 - Ultimo aggiornamento: 12:11

Ore 14:20. Follia allo "Spaziani" di Frosinone. Il figlio di una paziente in attesa sfonda con un pugno il vetro della stanza del triage del Pronto Soccorso, poi si dilegua insieme alla madre. Un gesto grave, quanto inspiegabile, che riporta all'attenzione le condizioni difficili in cui lavorano gli operatori del reparto di emergenza, in un momento particolare condizionato dall'emergenza Covid. «Episodi come questo fanno male, diamo anima e corpo per assistere al meglio tutti. Non è giusto essere trattati così», si sfoga un operatore. 

E il caso di ieri ne è una prova. La donna anziana era stata registrata con codice celeste (precedente a quello verde), non c'era alcuna urgenza.

Era stata sottoposta all'elettrocardiogramma (che non aveva evidenziato alcuna anomalia) e fatta accomodare prima su una sedia a rotelle, poi su una barella, in attesa di essere visitata dal medico. In tutto c'erano poco più di 40 pazienti tra quelli in attesa, trattamento e osservazione. Una situazione di routine per il Pronto soccorso dello Spaziani.

Ad un certo punto, la donna sarebbe uscita per lamentarsi non si sa bene di cosa. Fatto sta che il figlio, come una furia, è andato davanti alla stanza del triage (dove vengono accolti i pazienti) sbraitando e poi colpendo con una violenza inaudita il vetro tanto da mandarlo in frantumi. L'infermiera è stata travolta da una pioggia di schegge di vetro. Il tutto davanti allo sguardo basito di una guardia giurata. Per fortuna, essendo vestita di tute e mascherina, se l'è cavata con lievi ferita. Ma la paura è stata tanta. L'uomo e la madre subito dopo sono fuggiti. Ma qualcuno è riuscito a prendere il numero di targa e sulle sue tracce si è messa subito la polizia. L'uomo è stato denunciato. 

«Questo è puro teppismo, non meritiamo questo trattamento», si sfoga un operatore. 

E sul caso interviene la Fp Cgil che denuncia «la necessità di garantire maggiore sicurezza a chi ogni giorno è al servizio della salute dei cittadini». «Durante il periodo Covid la gestione dei pazienti si era finora svolta senza incidenti, grazie anche alla collaborazione dei cittadini. Ma nel periodo precedente non erano mancate aggressioni di questo tipo. Episodi che, per quanto isolati, non devono accadere, e che portano alla luce le necessità di potenziare personale e sicurezza, attraverso percorsi specifici e sorveglianza», prosegue Giovanni Salzano, segretario generale Fp Cgil Frosinone Latina.

Il sindacato coglie l'occasione per ricordare come l'emergenza Covid, oltre a far accrescere lo stress, ha aumentato anche il numero di personale precario.

La Fp Cgil ha avviato una raccolta firme per la stabilizzazione che lunedì scorso ha fatto tappa agli ospedali di Frosinone e Cassino: «La sanità regionale tutta paga le carenze storiche di personale: continuiamo la nostra mobilitazione a sostegno della stabilizzazione dei precari così come della programmazione straordinaria di nuove assunzioni, attraverso ogni spazio possibile. Esprimiamo solidarietà agli operatori coinvolti nella grave aggressione», conclude il segretario Fp Cgil.
 

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