Frosinone, delitto di Thomas: altri esami alla ricerca della verità

Frosinone, delitto di Thomas: altri esami alla ricerca della verità
di Giovanni Del Giaccio
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 09:25 - Ultimo aggiornamento: 10:48


Chi ha aperto il fuoco il 30 gennaio al "Girone" di Alatri? È stato Mattia Toson o il padre Roberto? È forse l'ultimo dubbio rimasto agli investigatori della Procura rispetto all'omicidio di Thomas Bricca, 19 anni. Padre e figlio sono indagati per concorso in omicidio per avere «cagionato la morte esplodendo un colpo di arma da fuoco». Confermato il movente ipotizzato sin dall'inizio dai carabinieri: una "vendetta" per le risse dei giorni precedenti con particolare riferimento a quella di domenica 29, quando ad avere la peggio era stato il fratellastro di Roberto Toson e quindi zio acquisito di Mattia.
Dopo oltre un mese e mezzo dal delitto, sono più chiari i contorni anche dell'esecuzione. Si è arrivati a questa conclusione mettendo a confronto alibi, testimonianze, video e spostamenti che è stato possibile ricostruire fin qui.

LA SPEDIZIONE
Sembrano esserci pochi dubbi sul fatto che sia stato Roberto Toson ad andare a prendere il figlio alla festa degli Spada, in sella allo scooter che nel frattempo è scomparso, e a portarlo all'ex campo di basket trasformato in parcheggio. È stato accertato, inoltre, che l'uomo 47 anni quella sera era nella sua abitazione e inizialmente non alla serata organizzata da uno degli esponenti del clan nomade.

Ci è arrivato successivamente, quando ha riportato il figlio che alcuni testimoni hanno definito "sconvolto". Le contraddizioni degli indagati, ma anche le testimonianze in contrasto fra loro, hanno consentito di ricostruire quello che è accaduto. Ma perché due accusati per omicidio si ritrovano indagati e sono ancora a piede libero? Al momento gli indizi ci sono, ma evidentemente non sono ritenuti ancora sufficienti. Su questo la Procura mantiene come è stato sin dall'inizio il massimo riserbo.

IL PROFILO
Ma chi è Roberto Toson? Un uomo che ha avuto a che fare con la giustizia già in diverse occasioni e che è sottoposto alla misura della sorveglianza speciale. Vive da solo, mentre il figlio Mattia con i nonni (uno dei quali indagato per falsa testimonianza), da tempo non è più con la mamma dei ragazzi, i quali un paio di giorni dopo l'omicidio si presentarono dai carabinieri a dire «non c'entriamo». Donna che adesso vive con l'altro figlio, Niccolò, e contro la quale Roberto avrebbe più volte usato le manieri forti. Particolari che rivelano un profilo particolarmente violento. Roberto Toson ha un passato come agente di polizia penitenziaria. Solo che il suo comportamento lo aveva portato ad essere riformato, quindi distaccato come amministrativo e infine a essere licenziato.

LA COPIA FORENSE
Ieri è stata estratta la cosiddetta "copia forense" del telefono cellulare di Mattia Toson, mentre oggi si analizzeranno i contenuti dell'i-phone del fratello Niccolò, sequestrato di recente e che forse darà l'attesa conferma di quello che gli investigatori si aspettano. L'avvocato della famiglia Bricca, Marilena Colagiacomo, ha incaricato il tecnico Marco Zonaro come consulente di parte. I tempi non sono noti, ci sono da estrapolare i dati e poi la Procura dovrà verificare quello che emerge con il materiale acquisito finora. La certezza è che si continua a lavorare senza sosta per arrivare alla soluzione del caso.

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