Frosinone, «Il vaccino rende liberi»: oggi il caso del post choc di Marco Ferrara approda in Consiglio comunale

Frosinone, «Il vaccino rende liberi»: oggi il caso del post choc di Marco Ferrara approda in Consiglio comunale
di Pierfederico Pernarella
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Mercoledì 13 Gennaio 2021, 11:14

Post choc su Facebook del consigliere comunale Marco Ferrara, la vicenda con tutta probabilità sarà al centro del question time in programma per oggi 13 gennaio alle 19. Da più parti sono arrivate richieste di dimissioni del consigliere della Lista per Frosinone, che fa capo all’assessore al commercio Antonio Scaccia. Ferrara domenica mattina, in un gruppo su Facebook, ha condiviso il fotomontaggio in chiave no-vax (realizzato da un’altra persona) del campo di concentramento di Auschwitz con la scritta «Il vaccino rende liberi», parafrasi del motto nazista “Il lavoro rende liberi” che accoglieva gli ebrei destinato allo sterminio. Poco dopo la pubblicazione del post è scoppiata la bufera, Ferrara lo ha rimosso. In prima battuta se l’è presa con i «soliti mistificatori» che avrebbero strumentalizzato il suo post, poi solo in serata le scuse e l’ammissione della gaffe. 

Il sindaco Nicola Ottaviani, pur stigmatizzando l’episodio, ha tentato di minimizzare lo svarione di Ferrara sostenendo che lo stesso di sarebbe «espresso male» e comunque si è scusato per quanto fatto. 
Dopo le veementi polemiche scoppiate a mezzo stampa, domani quasi certamente il caso sarà oggetto di discussione nel question time. Il Partito democratico, “Frosinone in Comune” e altre forze di opposizione hanno chiesto le dimissioni del consigliere Ferrara. Le scuse e la presa di posizione del sindaco potrebbero non bastare, anzi. A tanti l’intervento del sindaco è apparso troppo assolutorio. 
Insomma, si preannuncia una discussione animata, anche se  lo svolgimento  in modalità telematica, < tenderà a limare gli attriti.

E lunedì mattina anche l’Anpi Frosinone ha protocollato in Comune una richiesta di dimissioni del consigliere Ferrara in quanto responsabile di diffondere fake-news sui vaccini fino a paragonare la campagna vaccinale alla deportazione degli ebrei. 
 

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