Usura e estorsione a Cassino
​Chiesti trentotto anni di carcere

Usura e estorsione a Cassino Chiesti trentotto anni di carcere
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Mercoledì 5 Dicembre 2018, 21:15
Usura ed estorsione: chiesti trentotto anni di carcere per “I Monatti”. L’udienza di discussione c’è stata ieri mattina al Tribunale di Cassino, dove il sostituto procuratore Emanuele De Franco, al termine della requisitoria ha chiesto pesanti condanna per coloro i quali sarebbero al vertice di un giro di usura tra Cassino e Pontecorvo. Eccole nel dettaglio: per Maurizio Sardelli (57enne di Pontecorvo) chiesti 8 anni reclusione e 30 mila euro di multa. Per Giuseppe Sardelli (28enne di Pontecorvo, figlio di Maurizio) chiesti 10 anni di reclusione e 10 mila euro di multa. Per Massimo Morra (60enne di Cassino) chiesti 7 anni reclusione e 10 mila euro di multa. Per Gianluca Russo (43enne di Cassino) chiesti 6 anni di reclusione e 5 mila euro di multa. Per Gerardo Bottiglieri (40enne di Cassino) chiesti 4 anni di reclusione e 5 mila euro di multa. Per Silvana Spada (45enne di Cassino) chiesti 3 anni di reclusione e 10 mila euro di multa.
Il processo, durato appena 10 mesi si è concluso ieri mattina, quando il Pm Emanuele De Franco ha ricostruito ruoli, i fatti e le circostante annotate dai carabinieri del nucleo operativo di Cassino. Ha poi estrapolato quelli che sono stati i conteggi sui tassi di prestito che sarebbero stati applicati ad un commerciante di Cassino. Il Pm si è soffermato poi proprio sulla testimonianza in aula del commerciante, avvenuta la scorsa estate. La vittima, rispondendo alle domande del Pm in aula, confermò che tra il 2014 e il 2016, gli erano stati prestati soldi a strozzo. «Il gruppo - ha sostenuto l’accusa - ha agito in composizione piramidale: Maurizio Sardelli era il finanziatore, Giuseppe Sardelli e Massimo Morra i riscossori, Gianluca Russo e Gerardo Bottiglieri gli intermediari, Silvana Spada in un occasione ha finanziato il gruppo».
Agli imputati, sono stati contestati due prestiti a strozzo al commerciante di Cassino. Uno da di 15 mila euro, per il quale la restituzione sarebbe stata fissata in 20mila euro in un anno. Un altro da 2mila euro e sarebbe stato costretto a consegnare oltre al capitale, 4mila euro di interessi in sei mesi. 
Nutrito il pool della difesa, composto dagli avvocati Emanuele Carbone, Mariano Giuliano, Gianrico Ranaldi e Angelo Pollino. Ieri hanno tenuto l’arringa l’avvocato Pollino per Bottigliere. «Il mio assistito - ha detto l’avvocato Pollino - non ha mai svolto il ruolo d’intermediario, come sostiene l’accusa». Arringa anche per Mariano Giuliano che assiste Morra e Giuseppe Sardelli Russo. La sentenza è prevista per martedì 11 dicembre, quando discuteranno gli avvocati Emanuele Carbone e Gianrico Ranaldi che assistono Sardelli Maurizio ( solo l’avvocato Carbone discuterà per Spada), poi ci sarà la sentenza. 
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