Unicittà, l'università riunisce realtà diverse con la "terza missione"

Unicittà, l'università riunisce realtà diverse con la "terza missione"
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 11 Novembre 2022, 08:22 - Ultimo aggiornamento: 08:23

 La carta per unire cultura scientifica e umanistica, come mezzo per far dialogare realtà diverse di un territorio dove ci sono importanti realtà imprenditoriali attive proprio in questo settore. È il filo conduttore di Le unicittà, gli incontri promossi dall'università di Cassino e del Lazio meridionale che ieri hanno fatto tappa a Frosinone, nel polo didattico dell'ateneo nel capoluogo. Proprio sul tema La filiera della carta. Nuove sfide del settore si sono confrontati esperti, docenti, studenti, per quella Terza missione che è a pieno titolo uno dei punti fermi dell'università di Cassino e non solo. «È uno dei principali strumenti di diffusione della cultura - ha detto il rettore, Marco Dell'Isola - ormai non operiamo solo nella didattica e la ricerca ma anche su tematiche che coinvolgono associazioni, industrie, tessuto economico e sociale». E la carta «mette insieme due ambiti importanti della nostra università, quello umanistico e quello scientifico».
Non è un caso che fino al 10 gennaio sarà aperta la mostra Di-Segni con le incisioni degli studenti dell'accademia di belle arti in un «percorso espositivo progettato e curato dagli studenti - si legge in una nota - come occasione di confronto nel segno dell'arte». E come contaminazione tra realtà culturali diverse.
L'incontro delle città nelle città è anche questo ed è ormai consolidato, essendo alla quinta edizione. «Quest'anno, il campo d'azione si è triplicato - spiega Ivana Bruno, delegata alla diffusione della cultura e della conoscenza per Unicas - arrivando a comprendere tutte le tre le sedi universitarie dell'Ateneo, per un totale di 15 appuntamenti declinati su precisi obiettivi, temi specifici e una finalità comune: interpretare concretamente i principi e la vocazione primaria della Terza missione universitaria, ovvero valorizzare e diffondere i risultati della ricerca e della didattica nei territori di riferimento, a favore della loro crescita sociale, economica e culturale. In questo senso - aggiunge - si attua anche un vero e proprio cambio di paradigma che ribalta il concetto, tradizionalmente assunto, di Università istituzione-tempio del sapere, chiuso ed elitario, in luogo di un'idea di Università aperta e in dialogo con la collettività».
Presenti ieri, fra gli altri, il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli, di rappresentanti di Unindustria partner dell'iniziativa e studenti delle superiori, in uno scambio tra istituzioni e giovani indispensabile.

L'INCONTRO

« La volontà è quella di trasformare università e città in luoghi d'incontro, spazi in cui far vivere ricerca e creatività, collegando attività di ricerca e iniziative pratiche stimolanti e inclusive». Iniziative sono in programma fino al 28 febbraio, ma perché la carta? «Questa provincia può essere considerata a ragione la culla dell'archeologia industriale, in particolare per quanto riguarda il Lazio meridionale e la Valle del Liri - spiega la docente - Questo territorio, nel corso della sua storia è stato il centro propulsore di uno sviluppo industriale ed economico legato a un sistema di attività manifatturiere nel settore tessile e cartario». Quindi: «La valorizzazione delle tracce materiali simbolo della produzione cartaria, in cui è riconosciuto il prodotto di un'eccellenza nazionale, è operazione dal significato altamente culturale per lo stesso valore intrinseco del materiale prodotto: la carta non solo è da sempre, infatti, un supporto alla scrittura, e dunque il mezzo primario per la diffusione del sapere, ma si caratterizza anche per un profondo valore storico e antropologico. L'obiettivo dell'intero ciclo di eventi di questa stagione è, in linea con i precedenti, disseminare metodi, contenuti ed esiti dei progetti scientifici dei dipartimenti e dei laboratori e farne un patrimonio realmente condiviso».
Giovanni Del Giaccio
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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