Un ulivo per ricordare Giovanni Palatucci. Ieri, alla villa comunale di Frosinone, alla presenza delle massime autorità civili, militari e religiose, si è svolta la cerimonia di piantumazione di un albero di ulivo, simbolo di pace, ed è stata scoperta la targa che l'amministrazione comunale ha voluto realizzare per celebrare la memoria di Giovanni Palatucci, medaglia d'oro al valor civile e Giusto fra le nazioni.
Giovanni Palatucci era un giovane commissario che dall'8 settembre 1943 fu reggente della questura di Fiume, oggi Rijeka, città della Croazia.
Nel 1990 lo Yad Vashem di Gerusalemme lo ha giudicato "Giusto tra le Nazioni" e nel 1995 lo Stato italiano gli ha attribuito la medaglia d'oro al merito civile. Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma ha emanato un editto per l'apertura del processo di beatificazione del "Servo di Dio Giovanni Palatucci", avvenuta il 9 ottobre 2002. Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica giubilare del 7 maggio 2000, papa Giovanni Paolo II lo ha annoverato tra i martiri del XX secolo. A Frosinone qualche anno fa fu intitolata una strada a Giovanni Palatucci, proprio nei pressi della Questura. Particolarmente toccante il momento della scopertura della targa e della benedizione officiata dal cappellano della Questura.
All'unisono gli interventi del questore Domenico Condello, del sindaco Riccardo Mastrangeli e del vicepresidente della comunità ebraica di Roma, Ruben Della Rocca, hanno sottolineato l'importanza del sacrificio del funzionario di polizia, che quando fu catturato dai nazisti era reggente della Questura di Fiume. Presente all'evento l'Associazione nazionale Polizia di Stato, la cui sezione di Frosinone porta proprio il nome di Giovanni Palatucci. Il valore del suo sacrificio deve essere di esempio per le giovani generazioni e, per l'occasione, sono stati invitati a partecipare all'iniziativa gli alunni della scuola primaria "De Matthaeis" dell'Istituto comprensivo 1 Frosinone. Proprio ai bambini sono stati rivolti messaggi di speranza, di pace e di fratellanza tra i popoli, da parte del questore, del sindaco e da Della Rocca. «La loro presenza alla cerimonia acquisisce un valore particolarmente significativo - spiega il vicepresidente della comunità ebraica di Roma - perché attraverso la loro testimonianza si mantenga sempre viva la memoria del sacrificio di quanti hanno perso la propria vita per salvare quella degli altri». «La città di Frosinone ringrazia la Polizia di Stato per aver permesso alla nostra città di dare un segnale importante - spiega il sindaco-. Il messaggio che manda questo ulivo è un messaggio di solidarietà e di pace».