Truffa con le auto dalla Germania, ecco i nomi dei 17 arrestati nell'operazione a Cassino

Truffa con le auto dalla Germania, ecco i nomi dei 17 arrestati nell'operazione a Cassino
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Giovedì 4 Febbraio 2021, 09:19 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 22:57

Centinaia di auto importate dall’estero, immesse sul mercato e gestite da due associazioni a delinquere: maxi operazione della Guardia di finanza di Cassino. Ben 17 le misure cautelari eseguite e contestualmente è scattato il sequestro di beni, immobili e società per 13 milioni di euro

L’ordinanza custodia firmata dal Gip del Tribunale di Cassino, Salvatore Scalera ha disposto la misura in carcere per: Antonio Morra 32 anni di Cassino, Carmine Morra 56 anni di Cassino, Augusto Villani 35 anni di Cassino, Giuseppe Sardelli 32 anni di Pontecorvo, Enzo Terenzio 31 anni di Cassino. 

Ai domiciliari: Vincenzo Gabriele Terenzio 70 anni di Cassino, Spada 30 anni di Frosinone, Gianluca Zeppieri 46 anni di Boville Ernica, Alberto Di Gerio 37 anni di Cassino, Luigi Paglia 25 anni di Sora, Daniele Maurino 26 anni di Cassino, Massimiliano Pinchera 33 anni di Cassino, Claudio Feudi 43 anni di Frosinone, Mario Ranaldi 75 anni di Cervaro, Antonio Coletta 59anni di Cervaro, Alfredo Cresci 46 anni di Sant’Elia Fiumerapido ed Ermelinda Spennato 51 anni di San Vittore del Lazio. 

Tutti nelle prossime ore, assistiti, dagli avvocati delle difese che sono: Giancarlo Corsetti, Emanuele Carbone, Claudia Mancini, Toni Ceccarelli, Sandro Salera, Sandro D’Anella e Mariano Giuliano compariranno dinanzi al Gip.

Un sistema ribattezzato di autoriciclo che avrebbe assunto il predominio nella vendita delle auto, soprattutto di grosse cilindrata.

A gestire il volume di affari due gruppi di persone, nei confronti dei quali all’alba di ieri è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare. In cinque sono finiti in carcere e dodici ai domiciliari. I reati contestati sono: evasione fiscale, frode fiscale, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, estorsione. Tutti aggravati dal vincolo associativo. 

L’attività d’indagine, portata avanti dalla Guardia di finanza del gruppo di Cassino, e coordinata dal pubblico ministero Valentina Maisto, è iniziata oltre due anni. Gli uomini delle fiamme gialle, agli ordini del colonnello Alessandro Gallozzi e del tenente colonnello Salvatore Rapuano, nel corso di specifici accertamenti nell’ambito dell’import-export di auto, hanno intercettato una serie di acquisti di auto da parte di società con sede a Cassino, Ceprano e Castrocielo

Al successivo controllo sull’operatività delle società sarebbe emersa l’incongruenza. Le società che acquistavano all’estero, soprattutto in Germania, non versavano l’Iva e poi cedevano le auto ad altre società, che le rimettevano sul mercato ad un prezzo di vendita vantaggioso anche del 20 percento. 
Ciò sarebbe stato possibile perché l’Iva non veniva pagata dalla prima società (le cosiddette cartiere) che immette le auto nel territorio italiano. 

Le società coinvolte, amministrate da prestanome, venivano di fatto gestite dai dominus, i quali sarebbero riusciti ad occultare ricavi per oltre 19 milioni di euro, ad evadere l’Iva per 5 milioni di euro e le imposte dirette per circa 8 milioni di euro. Il sequestro di beni ha riguardato oltre 300 auto, ma anche due terreni, quote di almeno 12 società e 50 conti correnti. 

«Nel corso delle indagini - ha spiegato il tenente colonnello, Salvatore Rapuano, comandante del gruppo Gdf di Cassino - è emersa anche l’alterazione del chilometraggio delle auto per centinaia di migliaia di chilometri, eseguita da meccanici specializzati, che consentiva di rendere i prezzi di vendita delle auto ancora più concorrenziali, anche a discapito della sicurezza degli inconsapevoli acquirenti».
Altro aspetto emerso è legato alle revisioni, in alcuni casi sarebbe stato emesso il bollino di regolarità, ma non sarebbe mai avvenuta. 

«La Guardia di finanza non dorme, questa unitamente alla Procura di Cassino, è la risposta. Ma questa è soprattutto la risposta all’economia sana, perchè queste organizzazioni riuscivano a destabilizzare i prezzi sul mercato delle auto. Su un’auto da 20 mila euro il risparmio era di 4 mila euro, la concorrenza sugli altri concessionaria, quindi, era imparagonabile» è stato il commento de comandante provinciale delle fiamme gialle Gallozzi. 

L’appello ai cittadini è stato lanciato dal tenente Colonnello, Salvatore Rapuano. «Se il prezzo di un’auto risulta troppo vantaggioso c’è un trucco che, di solito, è una truffa. Prima di procedere all’acquisto contattate le forze dell’ordine e chiedete controlli», sono state le parole del comandante Rapuano.

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