Michele, il cercatore di cimeli: trova la piastrina di un soldato e la riconsegna ai famigliari

La consegna dell'attestato a Michele Fiacco nel Comune di Broccostella
di Pierfederico Pernarella
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Lunedì 8 Agosto 2022, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 16:48

Trova per caso una medaglietta militare di un uomo che aveva partecipato alla guerra di Libia e la riconsegna ai familiari. È la storia di Michele Fiacco, un giovane di Torrice (Frosinone), e di una piastrina militare appartenuta ad Antonio Polsinelli di Broccostella, classe 1905.

Michele per hobby va a caccia di cimeli con il metal detector. Un giorno si è imbattuto in una piastrina militare. Sopra c'era scritto un nome e poche altre informazioni. Trovare il proprietario sarebbe stato come cercare un ago in un pagliaio. Michele però non si è dato per vinto, si è rivolto all'associazione Gruppo ricerche storiche di Roma e grazie a questa è riuscito a individuare il Comune di provenienza dell'ex soldato. E in Municipio senza troppe difficoltà sono riusciti a rintracciare i familiari di Antonio Polsinelli. Dal 1940 al 1942, era stato a Bengasi dove partecipò alla guerra di Libia. Nella frazione di Schito, nel paese di Broccostella, tutti lo ricordano come una persona riservata, della sua esperienza di soldato in Libia non raccontò mai nulla.

«Antonio sembra quasi che abbia voluto dimenticare o che abbia voluto tenere per sé i ricordi, i rischi, le paure della guerra, senza che questi condizionassero ulteriormente la propria esistenza e soprattutto quella delle persone a lui vicine, la sua famiglia», scrive il sindaco di Broccostella Domenico Urbano sulla propria pagina Facebook.

Il primo cittadino nei giorni scorsi ha organizzato una piccola cerimonia in Comune e ha omaggiato Michele con un attestato per il suo gesto. Tanta anche l'emozione del cercatore: «Il pensiero di poter riconsegnare un oggetto identificativo di tale rilevanza ai familiari di un soldato che perse la propria piastrina servendo la nostra Nazione, durante la seconda guerra mondiale, mi ha profondamente commosso. Mi sono sentito sin da subito responsabile di quell'oggetto nei confronti della sua memoria e della sua famiglia. Vedere poi la gioia negli occhi delle nipoti Ilaria, Olimpia, Mirella e Maria, è stata davvero la più bella ricompensa per tutti i sacrifici che il mio hobby porta».
 

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