I pendolari: «Treni, Ciociaria
ritenuta non strategica»

I pendolari: «Treni, Ciociaria ritenuta non strategica»
di Alessandro Redirossi
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Domenica 24 Giugno 2018, 18:57
«Mettiamoci l'anima in pace. Se il vecchio assessore regionale Michele Civita era riuscito a schivare per 3 anni il progetto dell'alta velocità sulla Roma-Cassino, ora la nuova giunta Zingaretti ci mette definitivamente una croce sopra». E' amarissima la presa di coscienza di Pietro Fargnoli, referente dell'associazione dei pendolari ciociari «Roma-Cassino Express». Laconico il commento al rinnovo del contratto di servizio fra Regione e Trenitalia, che porterà 1,39 miliardi di investimenti su nuovi treni e infrastrutture ferroviarie (di cui 150 milioni della Regione) nel Lazio. L'associazione dei pendolari non si capacita: perché una piccolissima parte di tali risorse non è stata dedicata all'avvio sperimentale del collegamento ad alta velocità fra la Ciociaria e la Capitale?
IL PROGETTO
Da anni l'associazione dei pendolari ha messo sul tavolo della Regione un progetto per collegare Frosinone a Roma in 36 minuti (anziché un'ora, quando va bene) e Cassino alla Capitale in 70. Come? Sfruttando l'interconnessione per l'alta velocità già esistente a Sgurgola. In base alla proposta i treni provenienti da Cassino, dopo aver percorso la linea «storica» FL6 fino a Sgurgola, si immetterebbero poi sulla linea alta velocità. Da quel punto viaggerebbero verso Roma a 250 chilometri orari, bypassando la tratta Ciampino-Roma, la più congestionata. L'associazione in questi anni ha stimato i costi di questa operazione come oscillanti fra i 5 e gli 11 milioni di euro in più l'anno rispetto al servizio attuale a disposizione dei pendolari. Cifre necessarie per acquistare i nuovi treni sulla tratta ad alta velocità e per l'adattamento al nuovo servizio. L'associazione insiste anche sugli effetti indiretti di questa mossa. Ossia il rilancio della Ciociaria. Al di là del miglioramento della qualità della vita dei pendolari attuali, in quanti con un collegamento veloce preferirebbero vivere in provincia di Frosinone invece che nell'hinterland romano? Quanti ciociari che si sono trasferiti a Roma per lavoro o studio, con tempi dimezzati e fine dell'odissea dei pendolari, tornerebbero? Ora a prevalere sono amarezza e rassegnazione.
«BASTAVA POCO»
«Sarebbe bastato investire il 2 per mille degli investimenti annunciati per sperimentare per un anno l'alta velocità sulla Roma-Cassino» dice Fargnoli. Infatti negli ultimi incontri fra l'associazione e la Regione erano emersi spiragli in tal senso. «L'ultimo tavolo di Roma per parlare dell'alta velocità sulla nostra tratta c'è stato quasi 2 anni fa. L'allora assessore Civita ci aveva detto che era fattibile. Ed era emerso che si poteva immaginare di partire con una prova di un anno, noleggiando una coppia di treni. Noi avevamo stimato un costo di 2,5 milioni per questo test su base annuale, il 2 per mille di 1,39 miliardi di investimenti annunciati adesso». Fargnoli è critico rispetto all'assenza di una volontà politica tangibile della Regione per spingere Trenitalia a testare l'alta velocità sulla tratta ciociara. «L'arrivo, tramite i nuovi investimenti annunciati, di 72 nuovi treni, di cui 4 regionali veloci (che arrivano cioè a 200km/h), è comunque una notizia positiva per noi pendolari - ammette Fargnoli -. Ma il fatto che non ci sia l'alta velocità Roma-Cassino è un peccato. Non tanto per noi pendolari, che comunque un contentino lo riceviamo, ma per l'occasione di rilancio persa da tutta la provincia di Frosinone. Abbiamo la conferma che non si è mai trattato di un problema economico, ma di un problema strategico: il collegamento veloce Roma-Cassino non è ritenuto strategico per lo sviluppo del territorio e, probabilmente, tutta la provincia di Frosinone non è ritenuta strategica per lo sviluppo della Regione Lazio. Gioiamo per avere una Giunta capace di svolgere la normale amministrazione, ma lo facciamo con l'amarezza di chi si rassegna a non poter ambire ad un vero cambio di velocità. Inoltre, quando si parla di un nuovo contratto di servizio associazioni come la nostra dovrebbero essere interpellate in fase di concertazione». Dalla politica locale si attende ora qualche segnale, pur tardivo. Visto che la pattuglia ciociara a Roma è nutrita e, almeno teoricamente, pesante.
 
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