Pet therapy allo "Spaziani" con Tobia e Cesare, due amici speciali per i piccoli pazienti

Pet therapy allo "Spaziani" con Tobia e Cesare, due amici speciali per i piccoli pazienti
di Alessandro Andrelli
3 Minuti di Lettura
Giovedì 1 Giugno 2023, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 14:27

«Quando tornate? Che meraviglia, ancora ancora ancora! Ci avete donato un sorriso, grazie». Uscendo dal reparto di Pediatria dell'ospedale "Spaziani" di Frosinone sono queste le frasi che tutti, dai bambini alle mamme, dalle infermiere ai medici, hanno esclamato ieri, in occasione del progetto "Un Dottore a Quattro Zampe", fortemente voluto dal primario, il dottor Antonio Augusto Niccoli e reso possibile grazie al coordinamento dell'Asl di Frosinone. Protagonisti Tobia e Cesare, due cani meticci, sì esatto due trovatelli, formati e addestrati dalla dottoressa Ileana De Bernardis, referente di intervento e coaudiatrice del cane da tantissimi anni nel settore della pet therapy.

La visita al reparto di Pediatria è stata ottenuta dopo un lungo iter burocratico, complice i disagi e il progressivo ritorno alla normalità dei reparti dello "Spaziani" dopo oltre due anni di pandemia. E' stata una vera e propria sorpresa per i giovani pazienti la visita di Tobia e Cesare, i due amici a quattro zampe che sono apparsi in silenzio, entrando con la loro padrona da una uscita di sicurezza dell'ospedale, nel primo pomeriggio.

GRANDI EMOZIONI

Negli occhi delle bambine e bambini lo stupore è stato tanto, come del resto anche per le mamme che nel reparto di pediatria sono vicine tutto il giorno ai loro figli. Un'emozione indescrivibile, fatta all'inizio di timidezza, un po' di sano timore e tanta curiosità, che si è trasformata in un affettuoso abbraccio a Tobia e Cesare. C'è stato chi ha disegnato con loro accovacciati sul tavolino, chi ha lanciato una pallina da tennis, chi li ha accarezzati e pettinati, chi si è divertito a chiamarli, farli fare piccoli esercizi sotto la presenza costante dell'accompagnatrice: «Il progetto era iniziato prima del Covid - ricorda la dottoressa De Bernardis - e ha lo scopo di portare beneficio al corpo e alla mente sia dei piccoli pazienti, ma anche delle loro famiglie che vivono una situazione non facile. Ho quattro cani e ci tengo molto a portare con me in corsia Tobia e Cesare due meticci adulti, adottati dal canile o trovati per strada, che in corsia funzionano benissimo. Portano tanto amore e affetto e questo i bambini lo capiscono subito».
Chi ha fortemente voluto il ritorno dell'attività è il primario di pediatria, il dottor Niccoli: «Sono veramente felice, da tre anni aspettavo questo momento, cioè poter fare un'attività assistita con gli animali. E' una sorta di visiting, i cani vengono a trovare i bambini nei giorni di permanenza in ospedale. La consideriamo fondamentale perché il cane rappresenta la normalità. Grazie a questa visita i nostri giovani pazienti porteranno a casa un bel ricordo del loro ricovero e questo è un valore aggiunto indiscutibile».
Esserci e aver visto tanta gioia nei volti dei bambini e dei loro genitori, è la chiara testimonianza che in ogni modo si cerca di riportare la normalità anche in ospedale. Le conseguenze della pandemia sono ancora evidenti e ogni piccolo passo in avanti è una vera conquista per tutti, grandi e piccini.
 

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