Thomas, il monito del vescovo: «Mai cedere al male, nemmeno per un attimo»

Thomas, il monito del vescovo: «Mai cedere al male, nemmeno per un attimo»
di Maria Laura Lauretti
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Lunedì 6 Febbraio 2023, 08:37 - Ultimo aggiornamento: 08:38

Nella settimana dell'omicidio di Thomas Bricca Ambrogio Spreafico, vescovo della Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino e (da poche settimane) anche della Diocesi di Anagni-Alatri, torna a far sentire la sua voce. Nell'omelia pronunciata ieri mattina dall'altare della chiesa del Sacro Cuore, a Frosinone, il Vescovo ha usato parole dal significato profondo, rivolte in particolare ai fedeli che proprio ieri hanno ricevuto il sacramento della Cresima.
«Gesù ripone fiducia in noi, come l'aveva in quei discepoli che lo seguivano e a cui diceva, come dice oggi a noi: voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo». Il sale e la luce, metafore di un messaggio di fede che monsignor Spreafico, ha scelto per ricordare: «Siamo sale noi nella nostra vita? Quando viviamo insieme siamo capaci di dare un senso vero al nostro vivere? Oppure preferiamo vivere alla giornata? Si ripetono quotidianamente le stesse cose, senza sale, senza sapore. Ma che senso ha una vita così? Dov'è l'umanità? Il mettersi in rapporto in relazione con gli altri? E poi la luce: lo sanno bene gli ucraini cosa significa non avere luce Noi siamo luce? Cari amici, siamo in un mondo in cui troppo spesso mancano proprio il sale e la luce. Non mancavano sale e luce quando hanno ucciso Thomas ad Alatri? E non mancavano sale e luce anche sette anni prima quando hanno ucciso Emanuele Morganti? Non mancavano quando è stato ucciso Willy a Colleferro? (...) La luce è vita! Quando ci chiudiamo in noi stessi e pensiamo di poter allontanare un amico, uno che ci sta antipatico e pensiamo di poterlo eliminare con un click sul cellulare. Lo facciamo senza pensarci e invece dovremmo pensarci sempre. Dovremmo trattenerlo quel ditino sul telefono. Perché anche quello può essere un insulto e l'insulto può far male, può uccidere».

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LA RIFLESSIONE

Nel suo invito ai fedeli Spreafico ha spiegato da che parte stare: «Fermarci a riflettere, questo dobbiamo fare. Pensare: ma io chi sono? Chi sono gli altri? Non possiamo essere connessi online ed aver dimenticato che la vita è ascolto».
Sui fatti di Alatri e anche dagli episodi di violenza che hanno interessato la parte alta del capoluogo il vescovo Spreafico parla solo e soltanto di violenza. Da condannare sempre: «Perché se un giorno cedi al male, continuerai a farlo. Si insinua nelle incertezze, nel dolore, nella solitudine e nell'egoismo».
Per monsignore Spreafico «siamo qui, perché abbiamo bisogno della luce di Dio, del sale della sua parola. E possiamo trovarli negli altri, nell'aiuto agli altri! Senza giudicarli».
Maria Laura Lauretti
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