Ucciso nell'agguato di Alatri, killer ancora liberi. Appello della madre: «Giustizia per Thomas»

Il post comparso su Facebook a due settimane dall'agguato

Ucciso nell'agguato di Alatri, killer ancora liberi. Appello della madre: «Giustizia per Thomas»
di Pierfederico Pernarella
3 Minuti di Lettura
Martedì 14 Febbraio 2023, 23:00 - Ultimo aggiornamento: 15 Febbraio, 14:21

«Ma’, sto a Campocatino». Un video di pochi secondi in cui si vede la stazione sciistica di Guarcino ricoperta di neve e una voce, cavernosa come quella degli adolescenti che si stanno trasformando in uomini, che ripete quella frase all’infinito. Federica Sabellico, la madre di Thomas Bricca, il 19enne di Alatri ucciso in un agguato due settimane fa, ha messo quel breve filmato in loop per risentire e far risentire all’infinito la voce del figlio e lo ha pubblicato sul proprio profilo social. Un modo condividere con gli altri momenti giocosi e spensierati del figlio e provare a lenire quel dolore che solo una mamma può conoscere. In un’altra clip Thomas scherza con la madre, si siede sulla pancia e le dice: «Devi fare gli addominali». In altri filmati ancora il 19enne fa un gioco di prestigio o indossa il camice bianco da chimico. E ieri è comparso un post, di poche parole: «Giustizia per Thomas». Quella che si aspettano tutti e che in tanti non hanno mancato di chiedere anche nel corso dei funerali di venerdì scorso che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone.

Video

INVESTIGATORI AL LAVORO

A due settimane dall’agguato, gli assassini del ragazzo non sono stati ancora presi.

Le indagini, da quello che si sta, si sono concentrate su una ristretta cerchia di persone legate, direttamente o indirettamente, alle risse che erano avvenute nel weekend precedente all’omicidio. Risse alle quali Thomas non aveva preso parte. Il vero bersaglio di proiettili era Omar, un giovane di origine marocchine amico della vittima, che a quegli scontri invece aveva preso parte. La sera dell’agguato Thomas indossava un giubbotto chiaro come quello di Omar e questa circostanza sarebbe stata all’origine dello scambio di persona.

I carabinieri, coordinati dal procuratore Antonio Guerriero e dal sostituto Rossella Ricca, lavorano senza sosta per individuare i killer, chi ha collaborato a preparare l’agguato e chi ora sta li sta aiutando a nascondersi. Perché, è chiaro, in una realtà come quella di Alatri è impossibile che nessuno sappia.

Gli investigatori hanno ascoltato decine di persone, sono stati forniti numerosi nomi, ma tutte le testimonianze devono essere vagliate da attente verifiche. Trascorsi tutti questi giorni, servono prove inossidabili per emettere un’ordinanza di custodia cautelare per omicidio volontario.

LE INIZIATIVE

Intanto ad Alaltri proseguono le iniziative per ricordare Thomas. Ieri pomeriggio è stato pubblicato sui social un breve film, della durata di 10 minuti. Il video è stato realizzato per volere della famiglia dal regista di Alatri, Claudio Tofani, e prodotto da Iris Film production. Nel film verranno mostrate le immagini di Thomas dall’infanzia fino ad oggi, intervallate dalle scene di questa storia drammatica con le voci della famiglia e degli amici. Un racconto emozionale e corale che vuole essere non solo il ricordo del figlio, del nipote, dell’amico, ma soprattutto una testimonianza d’amore in risposta all’insensata violenza che ha strappato alla vita Thomas e ha sconvolto non solo la comunità di Alatri.

Domani ancora, come annunciato dal vescovo Ambrogio Spreafico al termine dei funerali, sul luogo dell’agguato ci sarà un momento di preghiera e riflessione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA