Thomas Bricca ucciso per sbaglio, il vero bersaglio era stato pedinato: sospetti sui basisti

L'arrivo dei killer nel momento in cui sulla scalinata giunge anche il giovane di origine marocchine

Thomas Bricca ucciso per sbaglio, il vero bersaglio era stato pedinato: sospetti sui basisti
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 4 Febbraio 2023, 10:04

Si cercano i kille, ma anche i possibili basisti. Se Thomas Bricca è stato ucciso per errore a causa dello stesso giubbotto o per una traiettoria deviata, sembra invece quasi certo che l’agguato di Alatri era stato preparato con una certa cura nelle ore precedenti. Il vero bersaglio, un giovane di origini marocchine, nato e cresciuto ad Alatri, sarebbe stato pedinato, forse da giovani del posto, che poi al momento opportuno hanno dato le informazioni che servivano alle due persone che avrebbero dovuto fare fuoco.

Lo scooter T-Max, infatti, lunedì sera, intorno alle 20.30, imbocca  nel parcheggio di largo Cittadini, proprio nel momento in cui sulla scalinata Vineri, dove ci sono già Thomas e altri due ragazzi, propri quando arriva il giovane di origini marocchine.

Le telecamere del sistema di videosorveglianza del Comune riprendono lo scooter, con targa oscurata, sia all’arrivo che durante la fuga. In tutto passa poco più di un minuto. Prova che i killer siano andati a colpo sicuro e sapevano che in quel momento sulla scalinata era arrivato anche il loro bersaglio.

Se le persone che hanno ucciso, per sbaglio, Thomas, potrebbero essere assoldate al di fuori  della criminalità di Alatri, forse negli ambienti che gravitano intorno ai clan di etnia nomade, è quasi certo che chi ha collaborato all’agguato sia invece del posto. Un amico di Thomas ha raccontato a  un sito web locale, Frosinonenews, che quando sono andati in ospedale dopo il ferimento del loro amico, avrebbero visto alcune persone sospette, estranee alla loro cerchia. Forse erano andate ad accertarsi di aver colpito la persona giusta e quali fossero le condizioni.

Dichiarazioni che ovviamente devono essere vagliate. Anche perché di nomi in questi giorni ai carabinieri ne sono stati fatti tanti, forse troppi, e non è escluso che qualcuno voglia depistare le indagini, buttarla in caciara, per rendere ancora più difficile il lavoro degli investigatori. La preparazione dell’agguato, quindi il pedinamento del giovane di origini marocchine, potrebbe essere però una pista per avere qualcosa in mano. E quindi si stanno visionando le registrazioni video delle telecamere della zona nelle ore prima dell’agguato. Chi c’era al Girone quella sera, per poi magari dileguarsi subito o poco prima dell’arrivo del T-Max con i killer.

La direzione privilegiata delle indagini comunque batte quella della faida, culminata con il sangue, iniziata con le risse del weekend precedente, quando il giovane di origini marocchine, insieme forse ad altri ragazzi egiziani, avrebbe pestato i piedi a chi non doveva, un adulto, legato ai ragazzi con cui si era scontrato. Un affronto che non doveva restare impunito. 

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