Più tasse per sanare i conti? I candidati a sindaco di Frosinone: «No, grazie»

Più tasse per sanare i conti? I candidati a sindaco di Frosinone: «No, grazie»
di Gianpaolo Russo
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Domenica 8 Maggio 2022, 15:56

Più tasse per mettere a posto i conti? No grazie. Con un decreto legislativo del Governo Frosinone ciociaro è stato inserito, insieme ad altre 18 capoluoghi, in una lista di Comuni che per rimettere a posto i conti potrebbero adottare una serie di misure: aumento delle tasse (in particolare l'addizionale Irpef), in cambio di una razionalizzazione delle spese per posizioni dirigenziali, canoni di locazione e personale.

Frosinone, secondo questo accordo, in caso di sottoscrizione andrebbe a risanare il suo debito costituito da 28 milioni 216 mila euro a fronte di un debito pro capite di 634,20 euro. Ma l'amministrazione Ottaviani, con in testa l'assessore al Bilancio nonché candidato sindaco, Riccardo Mastrangeli, non hanno minimamente intenzione di fruire di questa possibilità.

Motivo? Frosinone attraverso il piano di rientro del debito siglato dieci anni fa con la Corte dei Conti non rischia più il dissesto.

«Bisogna evitare una lettura distorta di questi dati spiega l'assessore Mastrangeli - I 28 milioni includono anche una parte di disavanzo che lo Stato indica di risanare in 30 anni. Pertanto a quei 28 milioni di euro bisogna togliere sia i 3,3 milioni circa di debiti recuperati già nel 2021 ed altri 3,3 appena approvati nel 2022. Per il 2021 i revisori dei conti non hanno rilevato criticità ed emerge che restano 21 milioni di disavanzo che la normativa ha previsto di recuperare in contabilità armonizzata. Disavanzi, è bene precisare, ereditati sempre dalle gestioni precedenti l'amministrazione Ottaviani».

Ma al di là dei tecnicismi contabili i cittadini di Frosinone vogliono sapere se la prossima amministrazione potrà non ricorrere alla norma salva deficit che prevede anche un aumento di tasse? «Assolutamente no - conferma l'assessore - Il comune, grazie al piano rientro dei 50 milioni di debiti che abbiamo trovato nel momento del nostro insediamento, non rischia più il dissesto economico come 10 anni fa. In questi dieci anni i frusinati hanno già fatto enormi sacrifici per ripianare i debiti. Oggi i conti sono in linea con il piano di equilibrio e con il suo recupero che sarà certificato nel conto consuntivo del 2022 nell'aprile 2023. Siamo riusciti a risanare il bilancio senza incidere in questi anni in investimenti e senza dover tagliare i servizi essenziali».

La notizia della lista dei comuni in disavanzo pubblicata dal governo, inevitabilmente è già entrata a far parte della campagna elettorale con il candidato di centro sinistra Domenico Marzi che vuol vederci chiaro: «In dieci anni di amministrazione Ottaviani ci hanno raccontato di aver risanato il debito. Oggi scopriamo che ci sono 28 milioni di euro ancora da sanare. Vorremmo capire dove è la verità e soprattutto lo stato attuale della situazione economica del comune». Quindi sulle modalità di risanamento di eventuali conti in rosso Marzi aggiunge: «Risanare le casse comunali aumentando le tasse ai cittadini è da evitare».

Sulla stessa lunghezza d'onda l'altro candidato di centrosinistra, Mauro Vicano: «Le tasse sono già troppo alte. Eventualmente si potrebbe agire su una maggiore razionalizzazione per ridurre la spesa corrente».

Tutti i candidati poi sono d'accordo sul fatto che la spesa del personale non può essere ridotta: «L'organico del Comune in questi anni tra pensionamenti e mancate assunzioni si è ridotto a tal punto da far rischiare la paralisi dell'amministrazione. Non può quindi essere ancora ridotto ma va incrementato». 
 

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