"Tac Ecologica" vicina al crac dopo il sequestro, stop alla raccolta rifiuti: è caos in 21 Comuni

"Tac Ecologica" vicina al crac dopo il sequestro, stop alla raccolta rifiuti: è caos in 21 Comuni
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 26 Ottobre 2019, 15:03
L'amministratore giudiziario della Tac Ecologica rescinde i contratti per la raccolta dei rifiuti, è caos in 21 Comuni della provincia di Frosinone. I gravi disservizi si stavano trascinando da tempo, dopo che la società con sede a Veroli (facente capo all'imprenditore Alfredo Coratti) era stata sequestrata nell'ambito dell'inchiesta dei carabinieri forestali. La comunicazione ai Comuni, a firma dell'amministratore giudiziario Fabrizio Iapoce, è arrivata ieri sera intorno poco prima delle 19: «In data 24 ottobre il tribunale di Roma ha autorizzato il sottoscritto a comunicare ai Comuni l'impossibilità di proseguire il servizio, con ogni conseguenza sulla sopravvivenza dei contratti esistenti tra Comuni e Tac Ecologica, che dovranno per l'effetto ritenersi sciolti e inefficaci».

In provincia di Frosinone i Comuni interessati sono i seguenti: Amaseno, Atina, Boville, Sant'Andrea del Garigliano, Sgurgola, Vico nel Lazio, Paliano, Patrica, Sant'Elia Fiumerapido, Filettino, Fiuggi, Acuto, Posta Fibreno, Serrone, Trevi nel Lazio, Piglio, e quelli dell'Unione Antica Terra del Lavoro (San Giovanni Incarico, Falvaterra, Ceprano, Pastena e Rocca d'Arce). Ricevuta la comunicazione i sindaci si stanno adoperando per correre ai ripari e predisporre gli affidamenti d'urgenza. La situazione però è critica, anche perché lo stop del servizio di raccolta di queste ore si va aggiungere ai gravi disservizi che si stanno registrando da settimane.

I bilanci della società erano già fortemente in sofferenza al momento del sequestro avvenuto lo scorso giugno a causa dei rilevanti crediti vantati nei confronti dei Comuni. A fine luglio l'amministratore giudiziario in una relazione aveva messo in guardia sul fatto che se l'azienda non avesse incassato in tempi brevi i crediti non sarebbe stata in grado di proseguire la propria attività. Il colpo finale è arrivato il 19 settembre quando, spiega l'amministratore giudiziario, alcuni creditori hanno ottenuto il pignoramento dei conti correnti per cui non è stato più possibile pagare gli stipendi, le cartelle erariali e i fornitori. Tutto ciò ha portato al blocco delle attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti, fino all'epilogo di ieri,
 
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