Omicidio a Cassino, lo strazio di mamma Lucia dopo il riconoscimento: «Me l'hanno sfregiata»

La donna non è riuscita a trattenere le lacrime. Le urla pronunciate in lingua spagnola sono state ben comprensibili a tutti

Omicidio a Cassino, lo strazio di mamma Lucia dopo il riconoscimento: «Me l'hanno sfregiata»
di Alberto Simone
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Mercoledì 31 Maggio 2023, 07:33

«Me l'hanno sfregiata». Lucia Martinez Santana, la madre di Yirelis, la ragazza di 34 anni di origini dominicane giunta a Cassino da qualche mese e accoltellata sabato mattina in un appartamento di via Pascoli, è straziata dal dolore. Ha raggiunto la Città Martire ieri mattina in compagnia di due amiche che non l'hanno lasciata mai sola, soprattutto nel momento più difficile: quello del riconoscimento del cadavere. Attimi terribili, la scena più brutta che una mamma possa vedere: il corpo senza vita della figlia, brutalmente uccisa da quattro coltellate. Insieme alle due sue amiche, ad accompagnarla all'obitorio dell'ospedale "Santa Scolastica" di Cassino, ieri mattina c'era anche il legale che l'assiste, l'avvocato Marco Rossini. La donna non è riuscita a trattenere le lacrime. Le urla pronunciate in lingua spagnola sono state ben comprensibili: «Me l'hanno sfregiata, hanno sfregiato mia figlia» ha ripetuto più volte. Le amiche l'hanno abbracciata più volte, quasi a tentare di allontanarla dal cadavere. «Yirelis era una ragazza tranquilla, voglio capire perché tanta ferocia, perché è stata uccisa». Non si dava pace Lucia Martinez Santana: mai avrebbe pensato che a sua figlia sarebbe potuta accadere una cosa del genere. Yirelis, nonostante vivesse a centinaia di chilometri lontano dalla mamma, aveva con lei un ottimo rapporto: per un periodo di tempo avevano vissuto insieme a Genova, dove Lucia Martinez Santana si occupava anche dei suoi tre piccoli nipoti, i tre figli della 34enne che adesso si trovano in Repubblica Dominicana con l'ex marito della donna.

IL COLLOQUIO

Una delle ipotesi è che la 34enne si prostituisse anche per dare sostegno economico ai suoi tre bambini: ulteriori dettagli sulla vita privata delle figlia sono stati forniti nel corso del colloquio con gli agenti del commissariato di polizia di Cassino dopo il riconoscimento del cadavere. Agli agenti coordinati dal capo della squadra mobile Flavio Genovesi la donna avrebbe riferito che la figlia: «Era tranquilla, serena, non poteva immaginare certo che le sarebbe capitata una cosa tanto terribile». Non solo: secondo quanto si apprende, la 34enne proprio lo scorso weekend sarebbe dovuta tornare a Genova per festeggiare la festa della Mamma, che a Santo Domingo ricorre l'ultima domenica di maggio. «Era tranquilla, serena, non poteva immaginare certo che le sarebbe capitata una cosa tanto terribile. Mi ha detto che la mattina successiva sarebbe partita per venire a Genova» ha riferito la mamma, straziata dal dolore. Al termine della mattinata la donna ha voluto lasciare la città di Cassino ed è tornata a Genova, accompagnata dalle sue due amiche.

L'APPELLO

«Chi ha fatto questo a mia figlia deve rimanere in carcere a vita, mia figlia era una brava ragazza» si è sfogata ancora la donna prima di lasciare la Città Martire.
La mamma, insomma, non riesce a spiegarsi il perché dell'accaduto: dalle sue informazioni la donna non aveva alcuna relazione con Sandro Di Carlo, il ragazzo di 26 anni di Cassino fermato nella notte tra domenica e lunedì dalla polizia: tutti gli indizi raccolti in 36 ore dagli investigatori hanno fatto scattare le manette ai polsi del giovane, proveniente da una famiglia benestante e molto nota in città. Cosa l'abbia spinto a commettere un gesto del genere resta sempre di più un mistero. La donna di origini dominicane, inoltre, era giunta a Cassino solamente da pochi mesi: secondo le testimonianze di tutti gli inquilini del palazzo dove si è consumata la tragedia, la 34enne era molto tranquilla e non aveva mai dato problemi, a differenza delle inquiline che hanno vissuto in quell'appartamento negli anni passati. «L' esito completo dell'autopsia sarà, che avremo nelle prossime settimane, sarà dirimente», ha spiegato l'avvocato Rossini, legale della famiglia della donna uccisa.

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