Stalle abusive dei rom non demolite, blitz della polizia in comune: acquisiti gli atti

Stalle abusive dei rom non demolite, blitz della polizia in comune: acquisiti gli atti
di Roberta Pugliesi
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Sabato 12 Febbraio 2022, 08:44 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 07:56

Blitz della Squadra Mobile in Comune. Gli uomini del Dott. Flavio Genovesi entrano alle ore 10 ed escono poco dopo le 14. Si portano via un mucchio di carte, documenti, atti che raccontano una storia iniziata nel 1984 e di cui si attende ancora l’epilogo. È una storia di illegalità e prepotenza, di stalle approntate alla buona, di cavalli coperti da qualche lamiera, di corse clandestine (memorabile quella di Pasquetta 2020 in pieno lockdown), di denunce, sequestri e ordinanze di demolizione. Mai osservate.

Tutte facce di una stessa medaglia, segni permanenti della presenza di una famiglia che ha agito sprezzante della legge, aggirando controlli - come in questo caso sanitari - sulla salute degli equini ricoverati in quei manufatti approntati senza criterio.

Ricoveri che bastava poco buttare giù. E perché nessuno lo ha fatto in tutto questo tempo? È a questo che si vuol dare una risposta con questa inchiesta, che è soprattutto un segnale fortissimo di legalità. È una indagine piuttosto pesante e delicata, quella sulle “stalle che scottano”, così le ha definite qualcuno, che potrebbe avere anche dei risvolti inaspettati. Ricoveri che ad oggi non dovrebbero più essere lì, se solo fosse stata data esecuzione alle ordinanze di rimozione, due in particolare: del 17 novembre 2010 e del 4 maggio 2021.

Le opere abusive sorgono una su un terreno di proprietà provinciale, sotto il viadotto della superstrada Sora - Avezzano in zona Campopiano, l’altra su un terreno di proprietà comunale che si trova in zona Baiolardo. Quando il Comune, per “ripristinare la legalità” - così c’era scritto nelle carte - aveva dovuto procedere in danno attivando una procedura per trovare la ditta che a minor costo procedesse all’esecuzione dei lavori, si fecero avanti alcune imprese che si recarono sul posto per effettuare un sopralluogo. Era l’ottobre scorso. Non si trattava di un intervento particolarmente complesso né tantomeno oneroso.

Giova ricordare come per l’abbattimento di due settimane fa di una villa con piscina nel capoluogo appartenente alla famiglia Di Silvio di Frosinone, siano stati spesi circa 30 mila euro. Ma torniamo a Sora. Una volta arrivate alle stalle, le imprese riscontrarono insieme ai tecnici del Comune ed ai vigili la presenza di animali che erano ancora ricoverati in quelle stalle. Il servizio veterinario dell’Asl, contattato per allontanare gli animali, non trovò dei ricoveri alternativi. Il Comune quindi sospese la procedura di gara. L’atto è del 7 dicembre. Da allora si attende. Nel frattempo però la Procura vuol vederci chiaro. Intanto il 5 gennaio è stato nominato il nuovo dirigente del settore tecnico, l’architetto Luigi Gemmiti, che abbiamo contattato.

Alla porta del suo ufficio hanno bussato ieri mattina gli uomini della Squadra Mobile, accompagnati dal sindaco Luca Di Stefano. “È un dovere civico oltreché un dovere professionale risolvere questa faccenda - ha detto Gemmiti -. Posso dire che era già in agenda perché i funzionari dell’ufficio mi avevano sottoposto la questione non appena sono arrivato. Certamente non posso fare in pochi giorni quello che non è stato fatto in 10 anni ma ho preso l’impegno e lo porterò a termine. Occorre, però, pianificare l’intervento nei minimi dettagli, trovare la giusta strategia. Lunedì non appena arriverò in comune la prima cosa che farò sarà proprio questa“. Per Gemmiti è un fatto di strategia, qualcuno lo chiama coraggio, altri legalità. Di certo dopo i fatti di ieri, con l’improvviso arrivo della Squadra Mobile in Municipio, non si potrà più procrastinare.

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