Sora - Duplice tentato omicidio: il drammatico racconto di una delle vittime

Un momento della drammatica vicenda
di Roberta Pugliesi
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Martedì 23 Giugno 2020, 05:30
Se non ci fossimo stati io e mio padre forse le cose sarebbero andate diversamente e mia sorella avrebbe avuto la peggio”. Ne è convinto Lorenzo, il cognato dell’uomo arrestato per duplice tentato omicidio nella serata di domenica. Ieri le sue condizioni erano migliorate ed ha trovato la forza e la voglia di raccontare quei terribili ed interminabili minuti vissuti sotto l’abitazione paterna di via Costantinopoli. Lorenzo ha ben impressi nella mente gli occhi carichi di odio e di una furia irrefrenabile di suo cognato, il 43 enne siciliano compagno di sua sorella e padre di due sue nipoti.  Si tratta di un collaboratore di giustizia protagonista, anni addietro, di tragiche storie familiari e brutali omicidi che però ha ricominciato una nuova vita mettendo su famiglia nella città volsca. Aveva una paninoteca ambulante e viveva con la sua compagna e tre bimbi in un’abitazione del centro storico di Sora .“Eravamo a casa di mio padre domenica pomeriggio e a pochi metri c’erano i festeggiamenti per San Luigi Gonzaga con il vescovo della diocesi - racconta Lorenzo che si trova ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale civile Santissima Trinità insieme al padre -. Mia sorella era nell’appartamento insieme a due dei suoi tre figli mentre la primogenita era con suo padre. Sono arrivati in auto e mia sorella è scesa lasciando i figli in casa con i nonni. Io ero affacciato al balcone ed osservavo i due che litigavano in maniera accesa dentro l’abitacolo. Poco dopo mia sorella è salita spaventata in casa. A quel punto è sceso mio padre che davanti al portone ha trovato ad attenderlo il genero. Ne è nata una discussione sempre più accesa e ad un certo punto mio cognato ha tirato fuori un coltello colpendo alla gola e alla pancia mio padre che è caduto a terra. A quel punto mi sono precipitato giù dalle scale ed ho colpito con due pugni al volto mio cognato cacciandolo fuori dall’androne”. In questi momenti concitati in strada sono scesi tutti, compresa la compagna e i tre figli che hanno assistito alla terribile scena e che hanno visto a terra il nonno coperto di sangue. Durante la colluttazione tra i due giovani, Lorenzo è stato raggiunto da quattro forse cinque coltellate sferrate con una furia incredibile su tutto il corpo, alla schiena, alla spalla destra, alla spalla sinistra e due al torace: “Non sentivo dolore, cercavo solo di colpirlo e di buttarlo giù e negli occhi avevo l’immagine di mio padre esanime riverso a terra. Non so davvero dove ho trovato la forza di prenderlo a pugni”. Il 43anne originario della provincia di Catania è stato rintracciato immediatamente dalle forze dell’ordine che sono arrivate sul posto pochi minuti dopo insieme ai sanitari del 118 che hanno soccorso i feriti. Anche l’aggressore era ferito, soprattutto al volto, ma non ha opposto resistenza ed è stato condotto in commissariato dove, alcune ore dopo, è stato arrestato con l’accusa di duplice tentato omicidio e condotto in carcere a Cassino. Era arrivato a Sora tanti anni fa ed aveva conosciuto questa bella ragazza del quartiere di Costantinopoli con cui aveva iniziato una relazione stabile e seria da cui sono nate due bambine. Poi la rottura ed il suo trasferimento in altre città italiane. Poco più di un anno fa è rientrato a Sora e la relazione con la donna - che nel frattempo aveva avuto un altro figlio da una nuova storia poi terminata- è ripresa tra alti e bassi: “ Era diventato violento e mia sorella era spaventata. Per questo in più occasioni si era rifugiata a casa di mamma e papà e non aveva nascosto la volontà di troncare questa relazione”. Probabilmente il 43anne non aveva accettato che la donna volesse lasciarlo: “Io sono convinto che mio cognato, se non fosse sceso mio padre e successivamente io, avrebbe potuto rivolgere quel pugnale contro mia sorella anche perché mi domando che motivo aveva di uscire con un coltello in tasca?”. Sono dubbi che dovranno essere fugati dagli inquirenti che indagano per duplice tentato omicidio. “I rapporti erano educati ma non c’era confidenza, ci limitavamo al buongiorno ed alla buonasera e non abbiamo mai trascorso momenti insieme ma una cosa del genere non la me la sarei mai aspettata”, aggiunge Lorenzo parlando dei rapporti con il cognato. Gli uomini del vice questore Paolo Gennaccaro ieri si sono recati in ospedale per ascoltare il racconto delle vittime ed aggiungere nuovi tasselli al mosaico che si sta delineando in queste ore. L’arrestato è difeso dall’avvocato Lorenza Apruzzese del foro di Cassino. 
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