Sora saluta Angelo Allini, storico proiezionista del Supercinema

Angelo Allini
di Roberta Pugliesi
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Lunedì 16 Novembre 2020, 16:15 - Ultimo aggiornamento: 16:20

Un pezzo di storia e memoria che se ne va. All’età di 76 anni è scomparso Angelo Allini, proiezionista del Supercinema di Sora e di Isola Liri. Riduttivo, forse, definirlo solo come il responsabile del proiettore perchè a tutti gli effetti Angelo era il cinema di Sora. «Prima o poi arriva un tempo che parlare o stare muti è la stessa cosa. E’ meglio starsi zitti».

Angeluccio, così lo chiamavano tutti, era tanto simile ad Alfredo, emozionante personaggio del film di Tornatore “Nuovo Cinema Paradiso” e come lui aveva trascorso un’intera esistenza nella cabina del Supercinema a proiettare film.

Con la sua Ape verde e la coppola in testa di buon mattino apriva la serranda in via Piemonte, sistemava la biglietteria, metteva in ordine fino a sera quando abbassava la serranda e tornava a casa dalla sua famiglia. Nel frattempo aveva svolto il “rito” di proiettare film.

Angelo era un uomo semplice, mite e gentile ma allo stesso tempo tanto simpatico e gioviale che chiunque si fermava per una chiacchierata con lui, una sigaretta in compagnia, una battuta mai volgare ma sempre arguta.

La notizia ha suscitato grande commozione in città proprio perché era un uomo buono e cordiale ma anche perché a tante generazioni ha regalato, senza saperlo, emozioni infinite. Quanti amori sono nati sulle poltrone rosse del cinema, tra pacchi di patatine gettati a terra e sigarette fumate negli ultimi posti. Angelo era tollerante ed era felice quando le scuole riempivano il cinema al mattino per assistere a film impegnativi, rassegne, convegni, premiazioni. Non c’è più nulla di tutto questo. Quando chiuse il cinema, anche per lui fu un duro colpo e lo si vedeva con maggiore frequenza tra le strade del centro dove raccontava aneddoti e storie curiose. Ma non amava moltissimo chiacchierare, preferiva ascoltare.

Uno dei tanti doni che ha lasciato alla città di Sora è stato il contributo nel recupero del vecchio proiettore del cinema Capitol che dopo la chiusura e la demolizione venne abbandonato in uno sgabuzzino come fosse un rifiuto nell’auditorium De Sica: «Nel 2014, mentre eravamo in piazza Mayer Ross per la presentazione dell’opera “Canta Sora” del Maestro Rocco Merolle - ricorda Tiziano Rea, musicista, compositore e regista - ad un certo punto Angelo si avvicinò e quasi mortificato per averci disturbato ci portò a vedere, in uno sgabuzzino adiacente la piazza, in che razza di condizioni era conservato il proiettore dell’ex Cinema Capitol, praticamente nell’immondizia. Quasi piangendo ci chiese di aiutarlo a sensibilizzare chi di dovere affinché il proiettore trovasse una collocazione più consona. Ci vollero anni prima che venisse finalmente spostato e credo che nessuno abbia mai pubblicamente ringraziato Angelo per questo».

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