Smog, Roma ferma il traffico e in Ciociaria i sindaci restano a guardare

Il piano regionale prevede blocchi del traffico dopo cinque giorni consecutivi di sforamenti

Smog, Roma ferma il traffico e in Ciociaria i sindaci restano a guardare
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 5 Gennaio 2023, 09:16 - Ultimo aggiornamento: 14:51

Dal capoluogo a Cassino, la provincia di Frosinone da oltre settimana è nella morsa dello smog con superamenti giornalieri consecutivi dei limiti di legge delle polveri sottili (Pm10). L'anno nuovo è iniziato anche peggio con valori che in alcuni Comuni (Frosinone, Ceccano e Cassino) sono due volte superiori al massimo consentito. Ma valori oltre la soglia anche a Ferentino, Alatri e Anagni. A Frosinone anche nella zona alta (solitamente immune) da giorni si registrano sforamenti.
E così, stando alle previsioni di Arpa, sarà fino al 9 gennaio. Quando ci saranno state già due settimane consecutive di sforamenti

Una situazione eccezionale che non si registrava da qualche anno, ma anche questa volta la Ciociaria si è fatta trovare del tutto impreparata ad affrontare la situazione.

L'emergenza riguarda anche il Comune di Roma dove da ieri sono scattate le misure straordinarie così come previsto dal piano di risanamento della qualità dell'aria: tra le altre il blocco ala circolazione delle auto a benzina Euro 3 e di quelli diesel Euro 4, dei ciclomotori e dei motoveicoli diesel euro 2; il lavaggio delle strade; lo spegnimento dei riscaldamenti pubblici che non svolgono servizi essenziali; il divieto di accendere stufe e caminetti se si hanno impianti di riscaldamento alternativi.

ORDINANZE NASCOSTE

In provincia di Frosinone il solo Comune che ha firmato (martedì) un'ordinanza è stato quello di Ceccano che tra altre cose prevede la circolazione con targhe alterne, domeniche ecologiche (la prima ci sarà il 26 febbraio) e altre misure di routine.

Peraltro non c'è traccia dell'ordinanza sulla homepage del sito web del Comune, quando invece si dovrebbe fare il più possibile per pubblicizzarlo.

Il solo Comune a riportare l'ordinanza per anti-smog sul sito web istituzionale è quello di Ferentino. Il provvedimento prevede solo alcune limitazioni al traffico: le targhe alterne e il divieto di circolazione nella fascia gialla per auto fino a Euro 2, quindi belle datate. A Frosinone sono state previste solo tre domeniche ecologiche, la prima il 30 gennaio, oltre alle isole pedonali domenicali. Il Comune di Cassino non pervenuto, così pure quelli di Alatri e Anagni, dove si stanno registrando superamenti dei limiti di Pm10 a raffica.

Eppure il piano regionale per il risanamento della qualità dell'aria, aggiornato di recente, pur non prevedendo più l'obbligatorietà delle domeniche ecologiche, stabilisce che i Comuni debbano adottare i blocchi del traffico e altre misure straordinarie dopo cinque giorni consecutivi di sforamenti. Come detto è da oltre una settimana che nei Comuni monitorati (Frosinone, Cassino, Ceccano, Ferentino, Anagni e Alatri) le Pm10 stanno schizzando alle stelle, ma i sindaci restano a guardare o quasi. E nessun ente sovraordinato o di controllo muove dito per contestare tale immobilismo.

IN ORDINE SPARSO

E al di là dell'apatia nel contrasto allo smog dei singoli Comuni, è ancora più imbarazzante, dopo decenni di emergenza conclamata, l'assenza di un coordinamento intercomunale sul tema della qualità dell'aria per monitorare il problema e gestire situazioni critiche come quella che si sta registrando in questi giorni. Quindi Comune che vai, ordinanza che trovi. Quando e se la trovi. Mentre il problema dell'inquinamento atmosferico, per sua natura, è di carattere comprensoriale. In provincia di Frosinone riguarda la Valle del Sacco e il Cassinate. La prima area in particolare e per quale l'Italia continua ad essere sanzionata dalla Corte di Giustizia europea. La seconda condanna nel giro di pochi anni è arrivata nel maggio dello scorso anno.
 

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