Smog provincia di Frosinone,
un terzo dei veicoli rientra
nella stretta contro il diesel

Smog provincia di Frosinone, un terzo dei veicoli rientra nella stretta contro il diesel
di Pierfederico Pernarella e Andrea Tagliaferri
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Mercoledì 29 Agosto 2018, 11:29
Gli impegni presi dalla Regione Lazio con il Ministero dell'Ambiente sulle nuove misure di contrasto all'inquinamento atmosferico, in riferimento ai veicoli diesel, potrebbero rappresentare una rivoluzione per la viabilità della provincia di Frosinone. A dirlo sono i numeri del parco auto della Ciociaria: un quinto delle vetture in circolazione sono diesel Euro 3, un terzo se si considerano le Euro 4.

L'AGGIORNAMENTO DEL PIANO DELLA QUALITA' DELL'ARIA
Lo schema dell'accordo tra il governatore Nicola Zingaretti e il ministro Sergio Costa, approvato nei giorni scorsi, prevede nuove restrizioni alla circolazione dei veicoli diesel. La Regione Lazio si è impegnata ad aggiornare il piano di risanamento della qualità dell'aria prevedendo, per la zona della Valle del Sacco e dell'agglomerato di Roma, «una limitazione della circolazione dal 1 novembre al 31 marzo di ogni anno, da applicare entro il 1° novembre 2018, dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle ore 18,30, per le autovetture ed i veicoli commerciali di categoria N1, N2 ed N3 ad alimentazione diesel, di categoria inferiore o uguale ad Euro 3. La limitazione è estesa alla categoria Euro 4 entro il 1 novembre 2020 ed alla categoria Euro 5 entro il 1 novembre 2025. La limitazione si applica prioritariamente nei centri urbani con popolazione superiore a 10.000 abitanti presso i quali opera un adeguato servizio di trasporto pubblico locale».
Nella Valle del Sacco, stando alla zonizzazione approvata dalla Regione Lazio nel 2016, dovrebbero rientrare in questo provvedimento dieci comuni: Frosinone, Alatri, Anagni, Cassino, Ceccano, Ferentino, Isola del Liri, Monte San Giovanni Campano, Pontecorvo e Veroli.
Tale provvedimento è legato alla direttiva dell'Unione Europea (2008) e alla procedura d'infrazione aperta dalla stessa nei confronti dell'Italia per gli sforamenti dei livelli di polveri sottili. La procedura d'infrazione sulla Valle del Sacco, che prevede sanzioni elevatissime, è stata avviata nel 2014 e la Regione si era già impegnata nel dicembre 2016 ad aggiornare il piano, così come hanno fatto lo scorso anno le Regioni del Nord interessate dallo stesso problema: Emilia Romagna, Piemonte e Lombardia. Nel Lazio tale aggiornamento è arrivato con quasi due anni di ritardo. Anche perché ad oggi, a due mesi dall'eventuale entrata in vigore delle misure, c'è solo un impegno.
C'è da capire come la Regione, di concerto con i Comuni, intenda applicare sul piano pratico queste disposizioni, soprattutto in riferimento ai Comuni che saranno effettivamente interessati dalle nuove misure. Intanto però ci sono i numeri, quelli del parco auto della provincia di Frosinone, che la dicono lunga sull'applicabilità delle limitazioni ai diesel.

I NUMERI DELL'ACI
Stando ai dati del rapporto Autoritratto 2017 dell'ACI, comunicati dall'Automobile Club Frosinone, è pari a 354 mila veicoli, di cui ben 171 mila sono Diesel. Dal prossimo novembre la stretta riguarderà le automobili e i veicoli commerciali di categoria fino ad Euro3, dunque quasi 64 mila mezzi che avranno dei limiti alla circolazione. Entro novembre del 2020, poi, questi vincoli interesseranno anche i veicoli a gasolio di categoria Euro4, il che porterà la platea dei mezzi colpiti dalle nuove disposizioni a quasi 123 mila.

«SERVONO INCENTIVI»
«Spero vivamente - sottolinea il presidente di Aci Frosinone Maurizio Federico - che si tenga in conto il forte impatto economico che queste disposizioni avranno sulle famiglie in una provincia già e provata dalla crisi economica. Decine di migliaia di proprietari di veicoli anche non vecchi come gli Euro3 e 4, fino a qualche anno fa considerati meno inquinanti, si troveranno davanti alla necessità di cambiare vettura e non tutti potranno permetterselo. Importante, quindi, dare seguito alla seconda parte dell'accordo ovvero quella che prevede contributi per la rottamazione e l'acquisto di nuovi veicoli meno inquinanti, incentivi all'acquisto di veicoli ibridi ed elettrici, nonché il sostegno deciso alla diffusione di centrali di ricarica per vetture ad energia elettrica senza le quali è impossibile attendersi un aumento degli acquisti di questa tipologia di automobili».
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